Prima la chiusura di Birgi ai voli civili, ora la decisione di allestire, sempre vicino a Trapani, un Centro d'accoglienza per migranti, per alleviare il sovraffollamento a Lampedusa. Gli effetti della guerra appaiono sempre più vicini per ì trapanesi, oltre che naturalmente per i lampedusani. Anche se le cancellazioni da parte dei turisti continuano ad arrivare un po' per tutte le destinazioni siciliane.
Ma "Trapani non è in guerra" è l'urlo che si leva dal corteo di auto che stamattina ha marciato da Marsala a Trapani, lungo la strada delle Saline, per chiedere la riapertura immediata dell'aeroporto civile e il ritorno alla piena operatività dei voli.
Finora, infatti, non c'è stata neppure la riapertura parziale e graduale di Brgi annunciata giovedì scorso dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Dal canto suo, l'Enac sta facendo le necessarie verifiche tecniche e di sicurezza. La valutazione sarà di un Comitato di coordinamento, di cui fanno parte l'Enac, l'Enav e l'Aeronautica militare. Intanto il presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano, ha convocato un'assemblea permanente dei sindaci della zona per domani, mercoledì 30 marzo, alle 10.30 all'aeroporto di Birgi, per coordinare l'azione di protesta.
Situazione fuori controllo anche a Lampedusa. "Siamo già alla fine di marzo – spiega Giovanna Billeci, albergatrice, in un'intervista a Impresa Palermo – e gli altri anni in questo periodo il grosso delle prenotazioni era già stato fatto. Quest'anno non c'è ancora nessuna prenotazione. Ogni operatore turistico ha investito per migliorare la proprio struttura e dare al turista un servizio migliore. Come recupereremo i nostri soldi? Anzi, meglio, come estingueremo i nostri mutui? Come vivremo il nostro futuro? L'incertezza ci logora. Chiederemo alla stato dei sostegni economici, delle agevolazioni fiscali. Potremmo cominciare col chiedere tutto quello che è nel nostro diritto e di cui il lampedusano è abituato a fare a meno: scuole non fatiscenti, sanità, collegamenti aerei efficienti e le mille altre cose che da sempre mancano a Lampedusa. Intanto, però, la stagione è già fortemente compressa".
Ma la guerra in Libia e i continui sbarchi di clandestini stanno compromettendo in turismo in tutta la Sicilia, Taormina compresa. Per questo oggi pomeriggio è in programma un incontro tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo e una delegazione di sindaci guidata dal primo cittadino di Taormina, Mauro Passalacqua, a cui parteciperà anche il presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi.