Tra meteo e realtà, il turismo siciliano si lascia alle spalle questa calda estate 2009 e si ritrova di fronte un autunno uggioso e piovoso. Una stagione per tutto il settore turistico vissuta all’insegna dell’affanno e che stenta a riprendersi, stordito dall’indifferenza che lo circonda, paralizzato dall’ignavia ed avvolto in una grande cappa di silenzio, interrotto, di tanto intanto, da qualche timido bla bla, professato da uomini politici, più attenti a gossip e giochi di potere che ai problemi della gente e delle imprese. Per il resto, silenzio sulla progettualità, silenzio sui provvedimenti di sostegno alle imprese, silenzio sui bandi dei Por, silenzio sulla programmazione, silenzio sull’organizzazione e sulla promozione. Silenzio dal mondo della politica, silenzio dagli apparati amministrativi. Silenzio dal mondo imprenditoriale. Tacciono le Confederazioni, tacciono i sindacati. Gli operatori turistici ed economici si dibattono tra una emergenza e l’altra, tra tante speranze e promesse non mantenute, tra volontà ed impossibilità di fare. Si dice che non ci sono risorse economiche, ma non si fanno neanche le cose per le quali le risorse non sono necessarie. Un silenzio assordante che ferisce l’intelletto, offende le coscienze e soffoca le intelligenze. Un silenzio che, non essendo segno di meditazione né di saggezza, vorremmo provare ad interrompere per stimolare la ripresa di un dibattito e di un confronto, critico ma propositivo, rigoroso ma leale. Un dibattito sereno per riscoprire il gusto di essere, in questa società, soggetti e non oggetti.
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