Riceviamo e volentieri pubblichiamo un commento di Dario Nicola Scuto, titolare della Scuto Viaggi, tra le massime venditrici di trasporto aereo al sud Italia, sulla moltitudine di interventi relativi alla vicenda Alitalia che vedono coinvolti numerosi voci, dalle associazioni commerciali alla politica nei suoi vari livelli amministrativi.
“È futile ancora una volta affermare che ci si accorge che la stalla è vuota solo ben dopo che i buoi sono scappati? Mi chiedo, ed altrettanto si chiedono le quattrocento agenzie facenti capo al nostro gruppo, dove erano le rappresentanze commerciali e cosa stesse facendo la politica, quando con estrema limpidezza si tessevano le maglie della vendita del pacchetto di maggioranza di Alitalia ad una compagnia straniera, la quale, quest’ultima, non ha mai fatto mistero di essere interessata solo a potenziare le rotte intercontinentali, dichiarando apertamente da parecchi mesi, di voler disinvestire, in caso di esito positivo della trattativa, sui voli domestici e sull’internazionale di corto raggio, operato da Alitalia ed Air One.
È sbalorditivo proprio nel caso di Air One, che solo oggi ci si accorga che un intero vettore è stato coattamente votato al sacrificio per salvare un Titanic che stava colando a picco, con una immensa ricaduta occupazionale ed economica che forse neppure tra un decennio saremo in condizione di valutare.
Noi stessi abbiamo più volte sollevato il problema della strategicità del trasporto aereo in Italia, sottolineando come un Paese come l’Italia abbia la necessità di servire, oltre le rotte di lungo raggio di afflusso e deflusso dall’Italia, anche e soprattutto la rete di collegamenti interna, le isole maggiori, le isole minori, le interconnessioni tra le regioni a loro volta strategiche per il business travel e per il leisure. E faccio anche notare che nella strategicità del trasporto aereo, un vettore piuttosto che un altro, non è la stessa cosa, basta che in pista ci sia un aereo con due ali e un carrello. Purtroppo non funziona così.
C’è anche chi esulta per queste scelte commerciali della nuova Alitalia, ma a nostro parere ha davvero ben poco da esultare, un copione visto e rivisto ogniqualvolta si presentava sul mercato qualche nuovo vettore competitor di Alitalia, tutti finiti in bancarotta lasciando, anche qui, enormi danni commerciali insanabili e nessun prospettiva di crescita a medio o lungo termine.
È altresì inaccettabile che ciò che accade a livello macroscopico, coinvolgendo enormi comparti produttivi, sia divenuto una vera e propria Torre di Babele che il popolo italiano non merita, men che meno i nostri conterranei siciliani.
Vogliamo anche aggiungere, nella sempre totale incomprensione dei fenomeni che governano il trasporto aereo, che anche il vettore Meridiana, dopo Blue Express, sta disinvestendo sulle tratte domestiche finora operate? O anche in questo caso non se ne era accorto nessuno, magari questo fenomeno si noterà a Capodanno o per la prossima Pasqua? Da parte nostra, ritengo gli unici, abbiamo già inviato al vettore Meridiana una nota in cui chiediamo di conoscere quale sia la politica della compagnia in virtù di rotte e traffico che rischiano di qui a pochi mesi, di essere azzerati, sommandosi alle vacatio già prodotte dalla nuova Alitalia.
Se è vero, come dalla sua testata affermato in un lucidissimo editoriale, che “nel turismo non diamo i numeri”, è anche vero che, nel trasporto, questa Torre di Babele non ci sta affatto bene, ed è il caso di scegliere una lingua sola con cui esprimersi, diversamente è meglio tacere.