Crescita esponenziale extralberghiero traina ricettività: i dubbi di Rosano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota di Giuseppe Rosano, presidente Noi Albergatori Siracusa e vice presidente nazionale Assohotel che commenta la news “Il covid non frena le aperture nel ricettivo, ecco i dati dell’Osservatorio turismo“, pubblicata ieri, giovedì 22 aprile su travelnostop.com.

Mi sorprende l’enfasi con cui il Dipartimento Turismo – Osservatorio Turistico e dello Sport, comunica l’aumento del 3,4% delle strutture ricettive. A ben guardare i dati, si rileva che da un lato le strutture ricettive alberghiere perdono pezzi tanto nel numero degli esercizi: -01% tanto più nei posti letto -09%.
Se poi osserviamo che a diminuire per numero di strutture sono gli alberghi a 5 stelle e 5 stelle lusso con -2,5% sono certo che nessuno nel settore turistico-ricettivo abbia motivo di felicitarsi.
Se di contro vogliamo gioire della crescita esponenziale delle strutture extralberghiere e tra queste: alloggi in affitto, bed and breakfast, in particolare gli agriturismi, in quest’ultimo caso il boom ci sta tutto con quasi +62%, ebbene allora qualche riflessione bisogna pur farla.
Partirei con il dire di essere oltremodo contento della copiosa crescita dell’extralberghiero. E lo sarei ancora di più se lo stesso incremento fosse accompagnato parimenti dall’alberghiero.
Verifico al contrario, la dicotomia, ossia il cambio di tendenza dell’offerta proposta al mercato e non posso, quindi, nascondere che il calo del ricettivo alberghiero mi preoccupa e non poco, per tre ragioni che sintetizzo:

1) Target di offerta di ospitalità turistica. Se l’attuale andazzo si consoliderà, in Sicilia si determinerà un avvicendamento di turisti dalla fascia: alta, medio-alta, verso il medio, medio-basso, con strascichi di richiamare la domanda nazionale e straniera non più su turisti alto spendenti, ma piuttosto su viaggiatori con potere di acquisto “controllato”, misurato nella spesa.

2) Se codesta inversione di marcia si consoliderà, l’altra domanda da porsi è: quanti posti di lavoro si perderanno nella nostra regione per numero e per capacità professionale? Di sicuro, non saranno gli alloggi in affitto a compensare il travaso di manodopera, ammesso che si possa presumere che la forza di lavoro specializzata dall’alberghiero trasborda nell’extralberghiero;

3) Lo sviluppo del turismo e con esso l’intera economia siciliana, potrà reggersi, potenziarsi qualora il settore alberghiero perderà ancora colpi? Investire in alberghi è molto più complesso e oneroso di riammodernare un bed and breakfast o un alloggio in affitto. E allora è bene ricordare, al Governo regionale e nazionale, che qualora non interverranno provvedimenti urgenti a sostegno dell’imprenditoria alberghiera per riqualificare gli alberghi, sarà difficile con questi chiari di luna, supporre per la Sicilia la capacità di offrire prodotti ricettivi di qualità. Per evitare che qualcuno possa diversamente interpretare il mio pensiero, quando parlo di “sostegno”, non mi riferisco a bonus gratuiti da elargire a fondo perduto, ma piuttosto a provvedimenti mirati attraverso, ad esempio, la concessione del credito di imposta da scontare in almeno dieci anni. Con lungimiranza, se percorreremo questo partecipato cammino, potremo prepararci ad affrontare diverse e migliori prospettive di quelle che al momento appaiono assai nebulose all’orizzonte“.

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