Potrebbe essere un gruppo straniero ad acquisire gli Hotel Acqua Marcia in Sicilia. A lanciare l'allarme è Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl, che chiede "chiarezza".
"Si fanno sempre più pressanti le voci secondo le quali sembrerebbe esserci la concreta possibilità di acquisizione da parte di un gruppo straniero. Ci chiediamo – dice – se l'azione di snellimento di personale e di perdita salariale proposto dal gruppo sia frutto di un piano industriale, volto al rilancio degli alberghi, oppure sia propedeutico a facilitare eventuali trattative che, se così fosse, avrebbero gravissime ripercussioni solo sui lavoratori".
A fare suonare il campanello di allarme del sindacato è la lettera che la società Acqua Marcia Turismo ha spedito ai lavoratori nelle scorse settimane in cui si fa riferimento all'accordo per esternalizzare alcuni servizi. O meglio, alla cessione dei rapporti di lavoro dei dipendenti. Nella lettera si invitano i lavoratori, come prevede l'accordo non firmato dalla Fisascat, a valutare la possibilità di proseguire il rapporto con altro datore di lavoro. Qualora dovesse arrivare un rifiuto, la società ''si troverebbe nella condizione di dovere valutare la posizione del lavoratore come costituente esubero''.