La crisi in Libia e in tutta l'area nordafricana, anche a causa degli sbarchi a Lampedusa, sta incidendo pesantemente sul turismo siciliano. A lanciare un nuovo allarme questa volta è Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs Sicilia. "Tutti gli operatori – spiega – si erano illusi che i numeri fossero in controtendenza rispetto agli anni passati. Effettivamente la programmazione sino a qualche anno fa sembrava confermare il trend, ma i dati reali confermano invece fortissime criticità per la stagione 2011. La Sicilia – prosegue La Torre – è valutata alla stregua degli altri Paesi del Mediterraneo come un territorio pienamente coinvolto nella crisi libica e di tutti i Paesi che si affacciano in questa area. I mercati internazionali ed europei si stanno orientando verso altre località turistiche configurando sin da ora dei pessimi risultati per tutto il comparto. Gli interventi del ministero del Turismo e dell'assessorato regionale al Turismo appaiono blandi se non inesistenti e gli spot realizzati dal presidente del consiglio su Lampedusa non hanno certamente inciso sugli orientamenti dei flussi turistici''. Quindi, secondo il segretario regionale Uiltucs, ''il turismo come industria va pensato e programmato per tempo. Sarebbe opportuno che il governo nazionale e quello regionale intervenissero immediatamente nei confronti dell'opinione pubblica internazionale anche con specifiche iniziative nei confronti della stampa specializzata del settore affinché si possa trasmettere un messaggio di totale estraneità alle tensioni che oggi si registrano sugli altri paesi del mediterraneo".