“Ci sono lavoratori stagionali, del commercio, del turismo e dei servizi, che rischiano di rimanere fuori da tutto – da Naspi, dal Reddito di Emergenza, da qualsiasi aiuto economico”. A lanciare l’ennesimo appello è la Fisascat Cisl Messina che ha scritto al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per evidenziare il rischio di una grave crisi sociale per diversi lavoratori del turismo e commercio tagliati fuori dagli aiuti dell’ultimo Decreto.
“Cambiano i governo e i ministri – affermano i responsabili della Fisascat Cisl Messina,
Salvatore D’Agostino e Pancrazio Di Leo – ma il problema degli stagionali non viene mai risolto e nemmeno affrontato. Oggi il Covid19 ha spazzato via tutte le residue, e già poche certezze, di questi lavoratori che prima contavano sulla speranza di lavorare per 6 mesi e che quest’anno nella quasi totalità dei casi non potranno lavorare in estate perché alberghi, bar e ristoranti rimarranno chiusi per effetto della crisi”.
Secondo Di Leo, “i problemi degli stagionali non si risolvono con le 600 euro, chiediamo la reintroduzione della Aspi o in qualsiasi caso la modifica urgente dell’attuale disciplina normativa, con l’introduzione di norme a tutela dei lavoratori per tutta la fase di emergenza (intero anno 2020), ponendo in essere idonei strumenti normativi atti a consentire ai lavoratori di superare la crisi e di non perdere il proprio posto di lavoro”.
“Nei mesi recenti non abbiamo avuto la possibilità di scendere in piazza soltanto perché era in atto l’emergenza sanitaria e c’era in atto il lockdown da rispettare. Ma la lotta è già ripartita. Ci fa piacere, a tal proposito, che i lavoratori stagionali si siano mossi anche attraverso la nascita di un gruppo di protesta. La loro voce è la nostra. Oggi questa emergenza purtroppo rischia di arrivare adesso al punto di non ritorno e adesso più che mai occorre fronte comune per far valere i diritti dei
lavoratori”.
“Oggi – evidenzia infine il sindacato rivolgendosi al governatore Nello Musumeci – la Sicilia è una delle poche Regioni che non sta attuando misure concrete nei confronti dei lavoratori del settore Turismo, Commercio e Servizi, i lavoratori ridotti in miseria e senza prospettive di lavoro”.