18 comuni e 40 privati per il distretto Selinunte, Belìce e Sciacca Terme

Diciotto comuni e quaranta partner privati tra albergatori, B&b, agriturismi, ristorati, aziende, consorzi e associazioni, tutti insieme per promuovere il territorio. Nasce con questo intento il distretto turistico “Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme” che ha preso l’avvio il 3 novembre ed entra nel vivo in questi giorni.

Si tratta di un programma di interventi di sistema e di una campagna di comunicazione turistica che interessa la costa da Selinunte a Siculiana e che copre l’intera area del Belìce, un territorio ancora da valorizzare nei suoi itinerari costieri dove la natura è stata preservata, con borghi storici e monumenti da riscoprire, aree archeologiche e rurali che esprimono l’eccellenza del paesaggio e dell’heritage mediterraneo dove la storia e le civiltà fenicie, greche, arabo-normanne e spagnole hanno lasciato evidenti segni e testimonianze ancora integre, in molti casi pressochè sconosciute.

Il distretto, costituito a luglio con capofila il comune di Castelvetrano, ha già raccolto prestigiosi partner con cui attivare sinergie di marketing, gli itinerari del Consiglio d’Europa La Rotta dei Fenici, Iter Vitis, Città Termali, ViaCeram e l’Itinerario di Carlo V.

I comuni che fanno parte del distretto oltre a Castelvetrano sono: Menfi, Sciacca, Ribera, Cattolica Eraclea, Monte Allegro, Siculiana, Santa Ninfa, Vita, Poggioreale, Salaparuta, Montevago, Partanna, Santa Margherita Belice, Sanbuca, Caltabellotta, Calamonaci e Giuliana.

“Castelvetrano ha tanto da offrire sia dal punto di vista artistico-culturale sia dal punto di vista enogastronomico – spiega Felice Errante, sindaco di Castelvetrano e presidente del consorzio turistico – siamo i custodi del parco archeologico più grande d’Europa, quello di Selinunte, abbiamo la chiesa di San Domenico dove si trova il massimo esempio di manierismo siciliano. Poi abbiamo le eccellenze enogastronomiche come l’olio di oliva Nocellara del Belìce e il pane nero. Se riusciremo a mettere a sistema tutte queste ricchezze, venire da queste parti, sarà un’esperienza da non perdere”.

Ma a far parte del distretto c’è anche un consorzio di artigiani che lavorano il corallo di Sciacca, che ha caratteristiche uniche che lo distinguono da tutti gli altri coralli: la sua colorazione varia dalle tonalità chiare del rosa e del salmone, al giallo aranciato, fino al brunato del corallo fossile “bruciato” dalle altissime temperature raggiunte.

E c’è anche l’antichissimo borgo di Caltabellotta che si erge ad un’altitudine di 800 metri sul livello del mare e si presenta al visitatore come un piccolo gioiello incastonato in una preziosa cornice naturale costituita da rocce e dirupi, che da sempre hanno identificato il luogo come sicura e inespugnabile roccaforte.

Altro paese interessante che fa parte del distretto è Santa Margherita Bèlice, dove è possibile visitare Palazzo Filangeri di Cutò, meglio conosciuto come Palazzo del Gattopardo. Quasi completamente distrutto durante il terremoto del 1968 (si salvò solamente la facciata), è stato in seguito parzialmente ricostruito ed oggi è la sede del Municipio, del Museo del Gattopardo, dell’Istituzione Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Teatro Sant’Alessandro.

Il Museo della Memoria, uno spazio realizzato utilizzando i ruderi dell’ex Chiesa Madre restaurati, ospita invece centinaia di fotografie che guidano il visitatore alla scoperta della Valle del Belìce e dei suoi nove paesi prima di quella sconvolgente notte del 15 gennaio 1968.  

editore:

This website uses cookies.