Il presidente della Regione Nello Musumeci annuncia che “gli abitanti degli arcipelaghi di Sicilia saranno sottoposti in massa a tampone rapido” e nelle Eolie esplodono le polemiche. E subito il sindaco Marco Giorgianni precisa che “la campagna straordinaria di screening per l’esecuzione di “tamponi rapidi Covid-19″ per le isole minori prenderà avvio già dalla prossima settimana e la somministrazione avverrà esclusivamente su base volontaria”.
Ma Federalberghi Isole Minori della Sicilia non ci sta. “Si ha la chiara percezione – sottolinea il presidente Christian Del Bono – che si sia deciso di utilizzare importanti risorse pubbliche per un esperimento che metterebbe però a repentaglio l’equilibrio socio-economico delle isole minori. Non si tratta di fare gli struzzi ma di effettuare i tamponi secondo proporzioni, modalità e priorità analoghe rispetto a quelle del resto del territorio italiano. Inoltre, come è ormai noto, i tamponi sono gravati da una percentuale non trascurabile di falsi positivi, legata agli individui precedentemente contagiati ma ormai asintomatici e privi di una carica virale significativa. L’unico possibile epilogo di tutto ciò sarebbe gettare nel panico ingiustificatamente la popolazione, spaventare quei pochi turisti rimasti e determinare la chiusura anticipata anche di quelle poche imprese che stanno cercando di completare la stagione turistica.
Questo screening avrebbe avuto senso effettuarlo a inizio maggio per permettere alle isole di organizzarsi al meglio per la ripartenza. Adesso ci troviamo in una fase di delicata gestione della ripresa socioeconomica del paese. Misure drastiche e isolate di questa portata, su un territorio circoscritto che ha superato brillantemente anche la fase più critica della pandemia non trovano alcuna giustificazione. Tant’è vero che attualmente, tra gli abitanti delle isole, nessuno presenta una sintomatologia attribuibile all’infezione da Covid19, nonostante gli imponenti flussi turistici subiti pur in assenza di misure di prevenzione specifiche rispetto al resto del territorio italiano.
Chiediamo di fare uno sforzo organico e di impiegare le risorse individuate per contribuire ad adottare un protocollo serio di gestione della pandemia, che comprenda il potenziamento delle strutture sanitarie locali, procedure chiare nella gestione dei casi positivi con tamponi laddove previsti con esito garantito in 24 ore e l’individuazione nelle varie isole di strutture apposite per la quarantena, oltre a sistemi efficaci per il trasferimento immediato dei positivi che necessitino di particolare assistenza”.