E ora Messina punta sul pilone per trasformarlo in attrazione turistica

Simbolo della città di Messina, ora il Pilone di Capo Peloro potrebbe essere fruibile dai turisti. Il Comune cerca infatti proposte per comprendere le modalità attraverso cui rendere fruibile l’area e adibirla a centro di interesse turistico. Ma si tratta di una fase ancora embrionale in cui si vogliono raccogliere proposte e idee. Con l’avviso pubblico, infatti, non sarà stilata alcuna procedura concorsuale e non sono previste graduatorie.

“La qualità, la quantità e l’articolazione delle ipotesi di riqualificazione e gestione ricevute, serviranno unicamente ad orientare l’azione futura dell’Amministrazione, riguardo la fattibilità del ricorso al predetto strumento della concessione di valorizzazione”, si legge nell’avviso. La durata della concessione sarebbe orientativamente di 6 anni, rinnovabile, e con un canone annuo di 4.238 euro, scrive messinatoday.it.

I piloni dello Stretto sono dei tralicci in disuso della linea elettrica ad alta tensione a 220 kV che attraversavano lo stretto di Messina fra la Calabria e la Sicilia. Il traliccio siciliano fu progettato dalla SAE a partire dal 1951 e costruito tra il 1954 e il 1955 su commessa della Società generale elettrica della Sicilia (SGES). Inaugurato nel maggio 1956, dall’allora presidente della Regione Siciliana Giuseppe Alessi, è alto 225 metri, più otto della base di calcestruzzo armato che lo sostiene, per totali 233 metri. Dal 2006 era stato aperto al pubblico per un paio di stagioni: la visita richiedeva di salire una scala di 2.240 gradini per raggiungere la piattaforma più alta.

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