Dieci proposte per il territorio del Sud Est siciliano, da inserire nel decreto rilancio che sarà predisposto dal Governo. Le ha presentate la Rete Sicilia Sud Est, coordinamento di imprese, associazioni, istituzioni nato con gli obiettivi di proteggere le imprese e di organizzare la ripartenza dei territori turistici.
“Alla crisi economica indotta dal Covid 19, le cui vittime principali e di lunga durata sono proprio i settori del turismo e della cultura e il loro indotto, il sud est della Sicilia giunge frammentato, senza una presenza unitaria sui mercati turistici globali sulla scolta di altre aree” si legge in una nota.
“Tra i provvedimenti di emergenza chiediamo al Governo il prolungamento della cassa integrazione in deroga che non può essere interrotto a ottobre dopo una stagione turistica ridotta ai minimi termini; contributi una tantum agganciati al fatturato perduto nei mesi di chiusura; la ricostruzione di un reddito per i titolari di micro e piccole imprese”.
Nel manifesto per il Sud est si chiedono anche “investimenti e impegni per la riqualificazione dell’offerta e dei territori, con una seria politica dei servizi e una messa a sistema degli asset strategici (patrimonio, ambiente, mondo enogastronomico e agroalimentare); il sostegno alle reti di impresa e alle buone pratiche delle aziende”.
Tra i primi firmatari i sindaci di Siracusa, Francesco Italia; di Avola, Luca Cannata; di Portopalo, Gaetano Montoneri; di Ferla, Michelangelo Giansiracusa; di Sortino; Vincenzo Parlato; reti di imprese e professionisti come il Consorzio CCN Marzamemi, l’Associazione Albergatori Noto, l’associazione guide del Val di Noto; associazioni culturali e ambientaliste.