Durante il G7 ospiti di Taormina saranno omaggiati con ‘l’Olio della pace’

In occasione del G7 di Taormina, in programma il 26 e 27 maggio, i clienti dei ristoranti e degli hotel della cittadina e del circuito Le Soste di Ulisse, riceveranno in omaggio una bottiglia di Olio per la pace.

L’iniziativa punta a promuovere una cultura di pace e di integrazione, attraverso la distribuzione di un prodotto unico nel suo genere. L’olio per la pace, infatti, è ottenuto da olive siciliane delle varietà Cerasuola, Biancolilla e dalle 381 cultivar nazionali e internazionali, coltivate e raccolte nel campo sperimentale di Zagaria, che accoglie tutte le varietà di ulivo presenti al mondo. Questo prodotto, prodotto in Sicilia, terra tradizionalmente vocata all’incontro multietnico e multiculturale, vuole essere testimonianza concreta di come biodiversità e integrazione possano convivere armoniosamente in un unico olio, così come dovrebbe essere per tutti i popoli del Mediterraneo.
“È stata un’idea che ci è venuta prima dell’Expo – ha spiegato Manfredi Barbera – non c’era migliore occasione per presentare l’olio come veicolo di integrazione. Stava tutto per fallire per problemi burocratici, ma poi alla fine con un piccolo miracolo ce l’abbiamo fatta. Adesso lo presentiamo al G7”.
“Il G7 di Taormina rappresenta l’occasione per costruire un’egemonia sulla cultura del cibo di qualità e sullo stile di vita dei popoli del Mediterraneo, dove la Sicilia potrà giocare un ruolo da protagonista – ha aggiunto Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura – Il G7 sarà una grande vetrina per rilanciare il ruolo del Mediterraneo. La Dieta Mediterranea, la cultura dell’accoglienza, il rapporto unico tra biodiversità, bellezza, prodotto e territorio rappresentano una grande opportunità di rilancio del ruolo della Sicilia nel mondo, come portatrice di pace e simbolo di una nuova cultura del cibo e della sicurezza alimentare. La nostra isola sta crescendo non solo perché le tendenze legate al cibo di qualità stanno proiettando con forza il brand Sicilia nei mercati internazionali, ma anche perché le eccellenze agroalimentari, la loro storia, la loro narrazione, diventano sempre di più occasione strategica di attrattiva dei flussi turistici” ha concluso.

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