Pantelleria diventerà parco nazionale: parola del ministro dell’Ambiente

Manca poco e Pantelleria sarà parco nazionale. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha deciso: domani, giovedì 9 giugno, il parere sullo schema di decreto per l’istituzione del nuovo parco sarà portato in Conferenza Stato-Regioni. “Pantelleria rinascerà e avrà una spinta in più, quella del parco nazionale che sarà istituito sull’Isola. Pantelleria tornerà più bella, più verde e più protetta di prima”, ha annunciato Galletti.   

Il passaggio in Conferenza Stato-Regioni prevede un’intesa con la Regione Siciliana sul decreto predisposto dal dicastero di via Cristoforo Colombo, che darà poi il via libera alla nascita del parco. Tra i punti che porteranno all’Isola una tutela in più la vastità dell’area: tutta Pantelleria infatti dovrebbe esser vincolata, a parte i tre centri abitati, con la superficie del parco che dovrebbe coprire l’80-85% del territorio; cosa che è una salvaguardia in più rispetto all’ultima proposta, poi rimasta a decantare nel limbo burocratico dal 2011. Qualora si giungesse all’istituzione del parco, in attesa della costituzione degli organi dell’ente, dovrebbe assumerne la guida un commissario ad hoc.   

”Mi sembra un’ottima risposta anche agli eventi degli ultimi giorni – ha osservato il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, riferendosi all’incendio – anche se l’idea di istituire un parco nazionale in questa Isola meravigliosa va oltre quanto accaduto. Non solo sarà possibile recuperare al meglio il territorio distrutto dall’incendio ma sarà anche creare un presidio permanente per la tutela”.   

Parla di ”buonissima notizia, la risposta migliore agli incendi, a questi assassini di bellezza”, il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, che allo stesso tempo ha lanciato ”una nuova sfida, e cioè quella di affiancare al parco anche l’area marina protetta. L’augurio è che non ci si fermi a Pantelleria ma che si vada avanti, perché per esempio del parco ne hanno bisogno anche le Eolie e le Egadi”.

Soddisfatto anche il sindaco Salvatore Gabriele. “La coltivazione della vite al alberello, oggi patrimonio Unesco, gli ulivi coltivati a terra, per difesa dal vento, da una tradizione millenaria tramandata dai contadini, le decine di chilometri di muretti a secco, la tipicità delle abitazioni antiche dei dammusi rappresentano un contesto unico nel Mediterraneo”, ha spiegato.   

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