Porto Empedocle punta al turismo nel nome di Vigata

Stanziati i fondi per il porto e per un museo del mare nella Torre Carlo V

Porto Empedocle punta in alto. Forte del successo riscosso dalle opere di Andrea Camilleri che hanno portato alla ribalta con l’appellativo di “Vigata” il borgo marinaro a pochi passi da Agrigento, oggi l’amministrazione comunale ha deciso di investire tanto sulla cultura e sulla promozione turistica della cittadina partendo dal presupposto che la Vigata letteraria è solo Porto Empedocle, l’antico molo di Girgenti a cui ancora oggi Camilleri resta molto legato e dove trascorre qualche giorno almeno una volta l’anno. Il progetto di rinascita culturale e turistica parte dalla Torre Carlo V. “E’ stato stanziato più di un milione di euro per ristrutturare quello che ancora oggi è il simbolo della città – spiega l’assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, Edoardo Carmina -. Il nostro obiettivo è trasformare la vecchia torre di guardia, fatta costruire per ordine di Carlo V dal viceré spagnolo nel 1554, in Museo dell’archeologia marina”. Un progetto che si lega a quello dell’ampliamento del porto, per cui la Regione ha già stanziato 9 milioni di euro, e che accrediterebbe Porto Empedocle a diventare nuova tappa per gli itinerari nel Mediterraneo delle navi da crociera. “L’unico ostacolo, al momento – sottolinea l’assessore – sono i fondali. Ma siamo già al lavoro anche per risolvere questo problema”. Dal punto di vista del turismo culturale, sono due i progetti più significativi: il recupero del cine-teatro Empedocle che partirà entro l’anno e “La Scalunata”. Da un idea della moglie dell’assessore, l’attuale scalinata che collega Piano Lanterna al centro storico, infatti, sarà decorata con mattonelle colorate, ognuna diversa dall’altra, personalizzate dagli alunni delle scuole elementari. E per dare maggiore visibilità alle iniziative in cantiere, il sindaco Calogero Firetto pensa già di dar vita a un sistema delle eccellenze della provincia. “E’ già in corso – sottolinea Firetto – una pianificazione strategica tra i vari comuni del patto territoriale per fare sistema. Porto Empedocle da sola non ha possibilità di sviluppare un vero turismo proprio, ma può accostare al mare e ai quattro chilometri di litorale di sabbia finissima le potenzialità dell’hinterland agrigentino, che non sono solo la Valle dei Templi, ma ad esempio le pesche di Bivona o le arance di Ribera”.

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