Souvenir sulla mafia, a Erice scoppia la polemica

Sindaco li vieta ma commercianti protestano: sono solo ironici

Pioggia di polemiche ad Erice dove il sindaco Giacomo Tranchida ha emesso un'ordinanza con cui vieta di esporre all'esterno dei negozi gadget e indumenti con scritte su Cosa nostra. "Questi gadget – ha detto il primo cittadino – saranno pure ironici ma possono indurre a messaggi equivoci, dando ai turisti un'immagine non certamente bella del territorio". Contro il provvedimento del primo cittadino si sono schierati alcuni commercianti, che si sono riuniti in un comitato e provocatoriamente hanno indossato le ‘contestate' t-shirt e percorso le vie del centro in segno di protesta. Secondo loro "non si può scambiare per sostegno alla mafia qualcosa che invece sbeffeggia la mafia ed i mafiosi". A difendere la scelta del sindaco è invece scesa in campo l'associazione antiracket e antiusura Trapani. "Già nei mesi scorsi – precisa il presidente dell'associazione antiracket, Paolo Salerno – in più occasioni ci siamo espressi, pubblicamente, contro qualsiasi manifestazione, anche di tipo satirico, comunque idonea a caratterizzare in negativo il nostro territorio, già pesantemente penalizzato dall'oppressione mafiosa e dalla negativa immagine indistintamente attribuita anche a quella parte della società civile assolutamente estranea al fenomeno mafioso". In ogni caso, almeno finora, i commercianti che trasgrediranno l'ordine incorreranno in una sanzione amministrativa che potrà arrivare fino a 500 euro.

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