Un parco archeologico a Pantelleria

Dopo il ritrovamento di una tomba romana torna la proposta di Leanza

Una tomba romana con alcune anfore di corredo e un’urna in calcare bianco e calcarenite. E’ il bottino dell’ultimo ritrovamento di Pantelleria avvenuto casualmente durante alcuni scavi di edilizia privata in una zona che doveva essere un’antica necropoli. Adesso la zona è stata piantonata e i reperti sono stati trasportati al museo dell’Arenella a Pantelleria. Per il futuro, però, torna a farsi strada, e con sempre maggiore forza, la proposta avanzata dall’assessore regionale ai Beni culturali, di creare un vero e proprio parco archeologico, articolato in quattro settori principali: il villaggio preistorico di Mursia, l’acropoli di San Marco, il santuario punico-romano del lago di Venere, l’insediamento tardo-romano di Scauri. “Un modo per coniugare la forte vocazione archeologica dell’isola – sostiene Lenza – con quella paesistica. A quest’isola vanno riconosciute grandi potenzialità – ha continuato l’assessore – per la ricchezza dei dati che ha saputo fornire negli anni: queste ulteriori scoperte non fanno che confermare quanto Pantelleria abbia ancora da dare alla ricerca archeologica mondiale. Le teste imperiali sono solo i reperti più noti di un patrimonio unico, dovuto alla posizione geografica, punto nevralgico nelle rotte commerciali e negli eventi bellici delle antiche civiltà mediterranee”.

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