Via le dune per fare spazio a stabilimento balneare: la replica del Comune di Scicli

Sulla spiaggia di Donnalucata, a Scicli, che insieme alla vicina località di Punta Secca è la città di “Marinella” nella fiction televisiva del commissario Montalbano, sta per essere realizzato un nuovo stabilimento balneare. Prima le ruspe hanno spianato le dune, poi è apparso il cemento. Associazioni ambientaliste e comitati locali hanno subito messo in guardia le autorità regionali e il Comune con una serie di appelli. E hanno organizzato una petizione online che ha superato in pochi giorni le 4.500 adesioni. Prima dei residenti, ora di tanti turisti che sono arrivati negli anni sulle orme del commissario creato dalla penna di Camilleri. Il Circolo Legambiente Scicli Kiafura ha chiesto il rispetto dei vincoli presenti nella zona dove è presente la principale fonte di acqua dolce, che serve buona parte della borgata di Donnalucata, e ha denunciato i rischi di esondazione del torrente Currumeli.

Immediata la replica del Comune di Scicili che riportiamo di seguito.

“Apprendiamo da organi di stampa notizie allarmanti circa presunte attività di cementificazione “nella spiaggia di Montalbano”.
Si tratta di notizie false, destituite da ogni verità financo nella indicazione dei luoghi.
I fatti
Da qualche settimana sono iniziati i lavori per la costruzione di uno chalet in legno nella spiaggia di ponente di ponente a Donnalucata. La previsione di questa struttura al servizio della balneazione è stata votata dal consiglio comunale di Scicli nel 2007, da una amministrazione comunale ben lontana dall’attuale giunta che regge oggi le sorti della città.
L’insediamento è ubicato in un lido che nulla a che vedere con la spiaggia del Commissario Montalbano che, come tutti sanno, si trova a Punta Secca, in territorio di Santa Croce Camerina.
Dopo un iter amministrativo durati molti anni, il privato concessionario ha ottenuto tutte le autorizzazioni e le licenze previste dalla Legge, fino alla concessione rilasciata dal Demanio Marittimo, che ha competenza esclusiva, per l’uso dell’arenile.
Nei giorni scorsi, il Comune ha diffidato il privato a non iniziare i lavori nell’attesa di una corretta indicazione catastale dell’area interessata.
Contemporaneamente, la Sovrintendenza di Ragusa ha emanato un proprio provvedimento di sospensione dei lavori, per ragioni di ordine tecnico circa le modalità di esecuzione costruttiva.
A fronte di ciò, la ditta privata ha presentato ricorso al Tar di Catania, che in data 27 aprile 2021 ha emanato ordinanza con cui ha sospeso i provvedimenti emessi tanto dal Comune quanto dalla Sovrintendenza, dando la facoltà alla ditta di riprendere i lavori con rinvio della fase di merito al 26 maggio 2021.
Il sindaco di Scicli Enzo Giannone, nel prendere atto di quanto disposto dal Tar, e in attesa del giudizio di merito, ribadisce la sua visione, più volte sostenuta e messa in campo, di uno sviluppo ecosostenibile della città e del territorio, profondamente innovatrice rispetto a un passato più o meno recente in cui azioni arbitrarie hanno invece fatto scempio di pezzi dello stesso territorio, con danni irreversibili, come il fenomeno della cementificazione selvaggia che fra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta ha visto interessato lunghi tratti del litorale sciclitano, in particolare fra Donnalucata e Cava d’Aliga, con la scomparsa di impianti dunali e coltivazioni arboree tipiche di queste zone.
Il sindaco esprime altresì il proprio rammarico per la rappresentazione artefatta della vicenda, che in questo modo rischia veramente di provocare un danno di immagine alla città con gravi ripercussioni sul piano economico e turistico nel momento in cui si cominciano a delineare i percorsi della fase post-pandemia, e che a Scicli saranno centrati sulla accoglienza, sulla qualità della vita, e sulla fruizione dei beni culturali, storici e paesaggistici della nostra splendida città”.
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