lunedì, 23 Dicembre 2024

Porti in difficoltà a causa dello slittamento della stagione crocieristica

Danni e previsioni catastrofiche anche per i porti siciliani in seguito alla pandemia di coronavirus che ha costretto i gruppi crocieristici a sospendere le crociere in quasi tutto il mondo. E a  soffrire è anche il settore portuale di Siracusa dove è già slittata la partenza della stagione del turismo crocieristico dopo che le prime tappe di alcune crociere nel Mediterraneo sono saltate, cancellati gli arrivi di yacht e le prenotazioni. Tengono ancora in piedi i numeri di maggio, ma per marzo e aprile non c’è nulla fare. Intanto, considerando l’indotto – quindi i servizi portuali, dagli ormeggiatori alla spazzatura – la perdita secca lieviterebbe pericolosamente vicina ai 100 mila euro, secondo alcune fonti riportate dal sito di informazione locale www.siracusaoggi.it.
Attualmente il porto Grande di Siracusa si candida come scalo “tecnico” per le grandi navi da crociera. Interessate a Siracusa sono una delle navi della flotta Costa e due della Royal (Celebrity Constellation e Jewel of the Sea) con a bordo solo l’equipaggio.

Preoccupante anche la situazione sullo Stretto. “Già a fine mese avevamo un paio di grosse navi. Abbiamo ricevuto finora cancellazioni fino a metà maggio di una quindicina di toccate. Vediamo quanto durerà questa emergenza e come il mercato tornerà a rispondere subito dopo. In ogni caso, la stagione è compromessa”, dice Mario Mega, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto intervistato da qds.it, secondo cui per far ripartire il settore del crocierismo, sarebbe auspicabile  lanciare una campagna di marketing per fare superare l’idea di una Italia come uno dei focolai più importanti della malattia. Dovremo riproporre il prodotto Italia con tutti i suoi territori e i nostri sistemi turistici sui mercati del mondo e recuperare la posizione che avevamo”.

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