L’intervento pubblico non può essere avvantaggiato rispetto a quello privato. Lo ha stabilito il Garante per la concorrenza sul ricorso di Assomarinas, l’Associazione Italiana Porti Turistici, che aveva denunciato all’Authority l’iniquità della legge siciliana n.3 del 17 marzo 20009 “Disposizioni in materia di concessioni demaniali marittime per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto”.
“Con tale normativa – dichiara il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio – la Regione Siciliana avrebbe inteso sottrarre alle procedure di gara le domande di concessione demaniale marittima formulate dai Comuni, nell’ambito dei rispettivi territori di competenza, per la realizzazione di strutture per il diporto privilegiandole, così, rispetto alle medesime richieste di gruppi o singoli privati. Adesso, invece – conclude Perocchio – la Regione dovrà necessariamente riconoscere le pari opportunità che, d’ora in poi, dovranno regolare i prossimi interventi di sviluppo delle imprese per il turismo nautico in una regione che è al centro dell’interesse diportistico internazionale così come è ampiamente dimostrato dai numerosi investimenti privati sui porti turistici di Marina Villa Igiea a Palermo, Marina di Riposto e Porto Rossi a Catania, Marina di Ragusa, Marina del Sole a Licata, solo per citare le realtà a noi associate".