Un turismo in chiaroscuro, con la rinuncia anche nel 2022 delle Festa del Mandorlo in fiore da un lato e la prospettiva di un Natale sold out dall’altro. Agrigento vive così questo infinito e incerto periodo post pandemia. Con punti di vista positivi e negativi sulla reale possibile ripartenza oggi e domani a confronto nel corso della tappa del Travelexpo Roadshow, in programma giovedì 2 dicembre all’Hotel Mose di Agrigento dalle 18.30 alle 21.
Non perde la speranza l’assessore al Turismo di Agrigento Francesco Picarella, che parlando della città evidenzia che “il periodo estivo è stato turisticamente positivo, con numeri che si avvicinano allo scorso anno. Certo, i tre mesi estivi non possono compensare le perdite degli scorsi mesi, ma i dati attuali evidenziano la forza del turismo domestico, italiano quindi, che ha aumentato la permanenza da una media di poco più di tre a oltre quattro giorni. Da questi dati dobbiamo partire. L’incertezza dei possibili collegamenti di Agrigento con gli stati esteri ci costringe anche nel 2022 a rinunciare alla Festa del mandorlo in fiore, ma in compenso dal 20 dicembre ai primi di gennaio tutti gli alberghi sono sold out”.
Non la pensa così Simone Tuttolomondo, direttore dell’hotel Mosè, che scoraggiato sostiene che “ad Agrigento non abbiamo turismo e va tutto male. Senza il viaggiatore dall’estero per noi non ci sono affari. Le prospettive sulla carta sono rosee, ma stiamo a vedere se tutti quelli che hanno prenotato per Natale confermeranno”.
Lo spauracchio del Natale è l’incubo di Rosella Failla dell’agenzia Failla Viaggi di Ribera, che sostiene di avere lavorato “più a settembre e ottobre che ad agosto. Partecipare al Roadshow di Travelexpo diventa per me così importante per confrontarmi con colleghi e addetti del settore e imparare qualcosa di nuovo, anche in relazione alle mie ultime esperienze. È difficile progettare sia il futuro, ma anche il Natale. Se leggi i quotidiani c’è molta incertezza e preoccupazione e dal governo non sembrano arrivare buoni segnali”.
E a proposito di decisioni governative interviene anche Stefanie Bisch della Sciari Travel di Sciacca: “ora basta, è tempo di riaprire il mondo e basta anche con qr code o plf, che non aiutano i viaggiatori meno tecnologici, per partire dovrebbe bastare un test molecolare. Adesso confidiamo tutti nel 2022 perchè quello che sta per concludersi non lo possiamo certo definire un’anno di ripresa e non abbiamo neppure ricevuto gli aiuti che ci erano stati promessi. Che poi io mi chiedo: come campiamo vendendo solo 4 destinazioni? ma anche per quanto riguarda il turismo in Sicilia siamo alle strette: va bene che abbiamo avuto un certo numero di presenze di italiani, ma questo non è un turismo proficuo per l’isola come può essere quello asiatico o americano”.