Adv siciliani sulle tracce della ‘rivoluzione del gelsomino’

Il nuovo tour è stato illustrato durante un educational del TO palermitano Il Tuareg

La Tunisia prova a sfruttare in chiave turistica la rivolta che l'anno scorso portò alla caduta del regime di Ben Alì. E così, con il circuito turistico della 'rivoluzione del gelsomino', i turisti potranno scoprire alcuni luoghi chiave della storia recentissima del paese nordafricano. Come l'avenue Bourguiba, sede del ministero degli Interni, di fronte al quale si sono svolte la maggior parte delle manifestazioni per destituire l'ex presidente Ben Alì. Tappa anche in piazza Mohammed Alì dove ha sede l'Unione generale dei lavoratori tunisini e dove si sono riuniti centinaia e centinaia di attivisti. Ed ancora, in piazza del governo che è stata sede del governo provvisorio di Unione nazionale ed a Cartagine, Soukra, Gammarth e La Marsa, alla ricerca di alcuni immobili bruciati e saccheggiati di proprietà del clan Trabelsi.   
I
l circuito include anche un giro delle città in cui la rivoluzione del gelsomino ha avuto inizio: Sidi Bouzid, il paesino del  giovane Mohamed Bouazizi che si è suicidato per protestare contro il sequestro del suo carretto utilizzato per vendere la verdura ed in seguito, e ancora Thala e Kasserine dove si è registrato un numero elevato di morti e feriti.    
La notizia del nuovo 'itinerario' è stata comunicata durante un educational che ha coinvolto un gruppo di  agenti di viaggio siciliani, organizzato dal tour operator "Il Tuareg" di Palermo in collaborazione con l'Ente del turismo tunisino e la compagnia aerea Tunisair express. Il percorso si aggiunge alle classiche destinazioni come Hammamet (e Yasmine Hammamet), Sousse, Port El Kantaoui. "Questo genere di iniziative – ha spiegato Ahmed Grandi, responsabile della programmazione Tunisia presso 'Il Tuareg' – servono per far vivere di persona agli operatori turistici l'esperienza diretta dei luoghi e a verificare l'efficienza e l'affidabilità delle strutture tunisine. In questi ultimi mesi, si è registrato un calo netto dei turisti italiani, in particolare dei siciliani, nostri clienti storici. Il turismo – ha concluso – rimane fra le prime risorse della Tunisia e pertanto occorre spingere affinché ci sia presto una ripresa della destinazione". 

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