Per fronteggiare le bollette stratosferiche dovute al caro energia, alberghi e ristoranti siciliani stanno speriemntando alcune soluzioni che potrebbero andare avanti per diversi mesi. Cene a lume di candela, hotel aperti a piani alterni, chiusure a pranzo: una serie di soluzioni per salvare il salvabile raccolte in un articolo pubblicato su Repubblica Palermo.
“Ho spento le luci di piscina e giardino, eccetto quelle di sicurezza – racconta Giuseppe Rosano di Noi albergatori Siracusa – abbiamo diminuito le luci anche al ristorante, ma potremo arrivare a soluzioni drastiche facendo pagare di più se si usa il condizionatore. Rischiamo però di perdere clienti”.
“A luglio ho ricevuto una bolletta da 80mila euro – gli fa eco Nico Torrisi, presidente regionale di Federalberghi e proprietario di un 4 stelle ad Acicastello – a fronte dei 30mila dell’anno scorso. Mediamente una camera costa 20 euro al giorno solo di energia elettrica, contro i 5 euro dell’anno scorso. Alcuni albergatori stanno pensando di restare aperti a piani alterni per risparmiare su condizionamento e riscaldamenti o persino di chiudere nella stagione invernale”.
E c’è chi ha già deciso di chiudere da ottobre ad aprile come Santi Primavera, titolare di un hotel di Acireale: “Una decisione dolorosa per un albergo che da 22 anni è sempre stato aperto tutto l’anno. Ho messo un avviso in tutte le camere chiedendo ai clienti di mantenere la temperatura a 27 gradi e abbiamo concentrato le prenotazioni in alcuni piani. Abbiamo dovuto persino chiedere agli addetti alle pulizie di spegnere i condizionatori mentre lavorano”. Ma ad aumentare non sono solo luce e gas: “Il costo dell’acqua – continua Primavera – è aumentato del 68%, quello della lavanderia per i kit da bagno del 40%. E poi ci sono l’Imu e la tassa rifiuti che pesano per 100mila euro l’anno. Non ho alternative: chiudo da ottobre ad aprile”.