Sono oltre 3 milioni i turisti del vino che ogni anno arrivano in Sicilia. Il dato è emerso durante la seconda edizione di World Wine Tourism, che si è svolto sabato scorso al Grand Hotel Villa Igiea Hilton di Palermo nell’ambito del Nero d’Avola Festival. Secondo la ricerca, nei comuni appartenenti alle Strade e Rotte del Vino sono in attività 248 strutture alberghiere, per 22.103 posti letto. Al primo posto come ricettività alberghiera, calcolata sui posti letto, si colloca la Strada del Vino del Val di Noto, con 77 esercizi e 9.713 posti letto. Seguono la Strada del Vino Erice Doc, la Strada del Vino dell’Etna e chiude la classifica la Strada del Vino Alcamo Doc con 7 esercizi e 182 posti letto. Tra i limiti dell’enoturismo siciliano, oltre alla scarsa possibilità di alloggiare nelle strutture messe a disposizione da cantine e aziende, mancano ancora gli strumenti operativi per mettere in contatto tour operator, istituzioni e aziende private. “Infine – dice Fabio Piccoli, il giornalista che ha condotto una ricerca dettagliata nel mondo enoturistico regionale – non resta che analizzare la dotazione di beni culturali del territorio, che ammontano a 1.128 unità, per la maggiore parte concentrati nella Sicilia orientale, lungo la Strada del Vino del Val di Noto (400 beni), la Strada del Vino dell’Etna (222 beni) e la Strada del Vino della Provincia di Messina (179 beni). Le altre 8 strade rappresentano solo il 30% scarso della dotazione di beni culturali”.
