Tarsu e crisi del turismo siciliano. Sono gli argomenti più letti.com ma anche quelle più commentati dai lettori di sicilia.travelnostop.com. Così se Giancarlo Azzolini, presidente Giovani Albergatori Palermo e Provincia di Federalberghi, propone di "calcolare la Tarsu in base a quanto si produce, ovvero alla occupazione effettiva delle camere", e non come avviene adesso equiparando gli alberghi alle civili abitazioni, Roberto Allegrezza del marchio Val di Noto sottolinea "l'urgenza di sedersi attorno ad un tavolo e provare a fare lobby di settore (fare lobby non è una vergogna) al fine di discutere di possibili progetti e/o magari illustrare lo stesso che stiamo applicando nel sud est replicato e personalizzato in altre aree della Sicilia". Quindi Allegrezza, nel suo commento, traccia un piccolo bilancio: "Caltagirone piange e Modica non sta meglio. Pozzallo è disorientata e Marina di Ragusa segna un calo, Piazza Armerina soffre e Scicli non conosce uno sviluppo di qualità". Ecco perché secondo lui, "la Sicilia è unica anche nelle sue diversità e la missione è presentarsi ai mercati come unica offerta che diversifica le opzioni al suo interno". Giacomo Vena, invece, punta il dito contro la decisione degli hotel di portare al ribasso le tariffe pur di riuscire a rimanere sul mercato: "Cosa dire delle grandi strutture che in periodo di pieno vendono le loro camere a 200/250 euro salvo poi portarle a 40/50 quando il lavoro scarseggia? Cosa dire di piccoli hotel 'costretti' a svendere le proprie camere per non rimanere schiacciati dal mercato? A Palermo una struttura media di 3 stelle che ha come tariffa ufficiale 110 euro quest'anno non ha potuto vendere camere sopra i 70 euro".