"Il turismo viene sempre più spesso considerato come una risorsa da spremere attraverso misure illogiche". Lo ha detto Nicolò Farruggio, presidente Federalberghi Palermo, intervenendo al seminario "Turismo: ancora un'occasione da non perdere?" organizzato dalla stessa Federalberghi Palermo nell'ambito della IV edizione delle Giornate dell'Economia della Fondazione Curella.
"Imposte e tributi, divenuti ormai insostenibili per il comparto, – ha sottolineato Farruggio – pesano sul settore gravato anche da una carenza normativa e dalla diffusione a macchia d'olio del sommerso. Una città come Palermo, priva ancora di un centro congressi che garantirebbe un rilancio economico per vari settori, e con la debacle delle manifestazioni internazionali di livello, è oggi letteralmente scomparsa anche dal circuito delle destinazioni di maggiore interesse. Una città di turisti ma non ancora turistica – ha concluso – se pensiamo soprattutto che all'interno dell'amministrazione proprio gli assessorati specifici hanno sempre meno risalto, meno risorse ed attenzioni".
Roberto Helg, presidente Confcommercio di Palermo, ha espresso la necessità di "evidenziare con chiarezza le modalità che occorrono per portare avanti il progetto turismo a Palermo. Inconcepibile l'indolenza della nostra classe politica che ancora oggi non tiene conto di cosa sia fare turismo. Senza uno sviluppo concordato con le associazioni di categoria – ha osservato Helg – i futuri sindaci non avranno la possibilità di uscire dallo sfascio in cui ci troviamo oggi".
Per Stefano Santoro, assessore al Turismo del Comune di Palermo, "la situazione del turismo a Palermo è oggi influenzata anche da acredini di natura personale che con il tempo si sono incancrenite". Quindi ha posto l'accento sui pochi fondi di cui dispone il suo assessorato (30 mila euro per il 2011), considerato tra i più poveri.
Roberto Di Bernardino, delegato Gruppo Acqua Marcia Turismo, ha ribadito il concetto della sinergia tra politica ed associazioni di categoria, sottolineando la necessità di migliorare i servizi della città per renderla più fruibile ai turisti. "Il gruppo AMT – ha aggiunto – ha investito sulla città e ci sono altri gruppi che sarebbero interessati a fare altrettanto ma serve creare il territorio e le condizioni favorevoli per certi investimenti".
Infine, per l'Osservatorio turistico della Regione siciliana, è intervenuto Maurizio Giannone che ha puntato il dito contro i mancati investimenti verso il settore turistico e la mancata programmazione a lungo termine di cui necessita il comparto. Quindi ha sottolineato come, nell'ultimo anno, l'utilizzo dei posti letto in Sicilia sia sceso al 24%. "Un dato scoraggiante – ha concluso – se si aggiunge anche al numero (696) di imprese turistiche siciliane scomparse, di cui 96 solo a Palermo".