Torrisi: il vino tira ma ancora poco turismo enogastronomico

Primo bilancio dell stagione: bene Etna, in rimonta Taormina, a Trapani boom per voli low cost

L'enogastronomia si conferma un plus fondamentale per l'offerta turistica siciliana ma non è ancora la leva che fa scegliere l'Isola come meta turistica. Ne è convinto il presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi che intervistato da Cronache di gusto spiega: "Non si arriva in Sicilia per l'enogastronomia, ancora non ci siamo. Certo è uno dei punti di forza. Il vino è quello che traina di più, dato la valenza nazionale e internazionale che ha conquistato". Intanto, però, nonostante la stagione estiva non sia ancora finita, il numero uno degli albergatori siciliani traccia un primo bilancio. "Da un lato – sottolinea Torrisi – abbiamo registrato la ripresa del mercato americano e giapponese ma dall'altro si è acuita la crisi del mercato inglese. Molti voli che arrivavano su Catania sono stati cancellati. In generale la crescita c'è di sicuro, anche se a macchia di leopardo". Bene la Sicilia orientale, con un incremento della presenza turistica grazie al brand Etna e anche Taormina ha ripreso fiato dopo un inizio anno nero, così come Cefalù. Boom invece a Trapani grazie al traffico dei voli low cost. "Quello che sta succedendo a Trapani – conclude – ci fa capire che l'ideale sarebbe aprire gli aeroporti al mercato delle low cost,  facendo attenzione a non consegnarsi ad una sola compagnia, ma a più compagnie per evitare che poi la low cost che va via possa portarsi una grossa fetta di turisti".

 

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