È un intoppo solo burocratico la causa del nuovo rinvio, stavolta al 6 febbraio, della Conferenza dei servizi chiamata a pronunciarsi sul masterplan dell’aeroporto di Firenze che prevede il potenziamento dello scalo con la nuova pista. I delegati hanno preso atto della richiesta della soprintendenza di Firenze, per conto del Mibac, che ha chiesto la copia definitiva dell’accordo tra Regione Toscana e Comuni di Signa e Lastra a Signa per opere di mitigazione ambientale, anziché la bozza visionata: firmato digitalmente dalle parti l’accordo in questione nel corso della seduta odierna, la presa d’atto formale avverrà fra una settimana.
Secondo quanto emerso dalla riunione, l’analisi avrebbe accertato il “venir meno di tutti gli elementi ostativi al progetto”, come osserva la società di gestione Toscana Aeroporti: ragione per cui il fronte favorevole al potenziamento chiede il sì fra una settimana.
“Siamo convinti che la Conferenza dei servizi debba chiudersi con un parere positivo unanime da parte di tutti gli enti partecipanti”, sostiene il governatore toscano Enrico Rossi, mentre il sindaco di Firenze Dario Nardella precisa che “non accetteremo più espedienti tattici per ulteriori rinvii: se non si chiuderà il 6 febbraio useremo tutti gli strumenti legali a nostra disposizione”.
Il timore del fronte del sì è che dietro alle questioni burocratiche ci sia un boicottaggio del governo: “Se il governo nazionale è contrario può forse usare altri strumenti, ma non può usare strumentalmente il procedimento amministrativo”, afferma Rossi, mentre per Leonardo Bassilichi, presidente del Comitato Sì Aeroporto, la puntata di oggi della Peretola-story “un chiaro esempio di pessima burocrazia, è difficile non vederci della malafede”. Fra i contrari al masterplan, il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi attacca il governo: “Smentendo il programma elettorale del M5S a tutti i livelli – sostiene – dal ministero dei Trasporti non è arrivata alcuna indicazione, con buona pace degli elettori”.