La candidatura delle colline toscane del Chianti nell'elenco Unesco dei patrimoni dell'umanità è frenata dal Consorzio del vino Chianti. La zona, infatti, secondo uno studio dell'università di Firenze, avrebbe tutti i requisiti per entrare nella lista. Per Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, "se andiamo ancor più dietro nei secoli la piantagione prevalente in Toscana era quella dei fichi. Il paesaggio viticolo l'ha fatto l'uomo, ed è stata una felice evoluzione, che dobbiamo rispettare e mantenere in senso estetico. Ma questo paesaggio sarà in evoluzione. Non possiamo bloccare tutto senza preoccuparci di creare prospettive. Non fossilizziamoci – ha detto Busi – e facciamo cose belle per il paesaggio toscano perché ‘Toscana' nel mondo é già un bel marchio e per la nostra economia ciò significa turismo".
La lista dei riconoscimenti Unesco dei paesaggi patrimoni dell'umanità delinea una geografia di 151 Paesi; per l'Italia hanno ottenuto il riconoscimento Portovenere e le Cinque Terre (Liguria), e la Val d'Orcia (Toscana). Mentre i sei paesaggi viticoli riconosciuti nella lista Whl dell'Unesco sono Saint Emilion (Francia); Wachau (Austria); Alto Douro (Portogallo); Tokaj (Ungheria); isola di Pico nell'arcipelago delle Azzorre (Ungheria); Lavaux nel cantone di Vaud.