Ha riaperto i battenti ieri il Castel Thun, l'antico maniero che domina la Bassa Val di Non, da anni al centro di un progetto di restauro e di inventario delle numerosissime opere d'arte in esso contenute. La struttura civile-militare tipicamente gotica, risalente al XIII secolo, è circondata da un complesso sistema di fortificazioni formato da torri, bastioni lunati, fossati e cammini di ronde. Di notevole fascino è anche la ‘porta spagnola' costruita con massicci conci bugnati disposti a raggiera. Oltrepassata la porta del ponte levatoio e superato il primo cortile, si incontra l'ingresso del palazzo comitale. Al piano terra si trovano le stanze pubbliche, mentre al primo piano si trovano quelle utilizzate dai signori. Fra i numerosi locali il più pregevole è la ‘stanza del vescovo', interamente rivestita di legno di cirmolo, con il soffitto a cassettoni e una porta monumentale. Nelle sale si ritrovano stili di epoche diverse, dal Rinascimento al Biedermaier, oltre a dipinti della scuola dei Bassano, ritratti di Giambattista Lampi, Crespi, Molteni, Garavaglia e altri. Tra le dotazioni del castello vi è anche una biblioteca e un archivio.
Il percorso espositivo è arricchito da filmati e installazioni multimediali che raccontano la storia della dimora e della famiglia Thun, che ha origine con Luca Thun (1485 – 1559), rimase proprietaria dell'omonimo maniero fino al 1926, quando la residenza passò al ramo boemo. Nel 1992, scomparso l'ultimo erede, la Provincia autonoma di Trento acquisì il castello, esempio di residenza nobile, con arredamenti originali ed una ricca collezione di opere d'arte.