Tassa soggiorno, no di Federalberghi e Federturismo

Secondo le due associazioni di categoria il balzello frenerà l’arrivo dei turisti

“Se si prendono in considerazione i dati relativi alla consistenza dell'offerta ricettiva, ci si accorge facilmente che, per poter dare veramente ossigeno e prospettive al comparto, l'Umbria dovrebbe poter attrarre un numero di turisti molto superiore a quello attuale. L'istituzione di una tassa di soggiorno sarebbe solamente penalizzante: una scelta che farebbe imboccare una strada tutta in salita”. Ad affermarlo Federalberghi-Confcommercio e Federturismo-Confindustria Umbria in merito alla istituzione della tassa di soggiorno.
“È apprezzabile il tentativo dell'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco di aprire un confronto su questo tema, allargandolo anche al sistema delle tariffe e tributi locali che pesano sulle attività ricettive – sostengono – ma non possiamo non sottolineare i rischi che il turismo umbro correrebbe nel caso prevalesse, peraltro senza correttivi di alcun tipo, il partito dei si. Le imprese umbre si troverebbero, ancor più disarmate, a dover fronteggiare una competizione sempre più forte ed agguerrita. A dover ulteriormente dividere tra tante, una torta che non è grande abbastanza per tutte”. 

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