Ad Orvieto risultati lusinghieri per Umbria Jazz Winter#24, sia in termini di presenze che di qualità della musica. Sono stati 100 gli eventi nei cinque giorni di festival e si sono registrati 10 mila ingressi a pagamento, con un incasso che si aggira sui 250mila euro. Ancora una volta, come accade da 24 anni, il festival d’inverno si è confermato un appuntamento immancabile per chi vuole trascorrere le vacanze di fine anno ascoltando ottima musica in una delle più belle città d’arte dell’Umbria. Sono numeri ancora più importanti in una fase molto difficile per l’Umbria ed il centro Italia che soffre ancora per le conseguenze del terremoto.
Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie agli sforzi di più soggetti, pubblici e privati: in particolare, la Fondazione Umbria Jazz, la Regione Umbria ed il Comune di Orvieto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e tutti gli sponsor. Ha funzionato benissimo il Gil Evans Project di Ryan Truesdell con Paolo Fresu special guest (una sottolineatura va fatta per la professionalità dei giovani musicisti italiani dell’orchestra) e sono stati molto apprezzati sia il duo Steve Wilson-Lewis Nash, sia quello improvvisato dai due maestri del contrabbasso, Chris McBride e John Patitucci, ospiti fissi del festival con le loro rispettive band. Grande successo ha riscosso lo spettacolo dello stesso Fresu e Gaetano Curreri sulle canzoni di Lucio Dalla e di Fabrizio De André, una rilettura emozionante di temi molto amati da generazioni di fan. Molto interessante anche il trio di Giovanni Tommaso con Rita Marcotulli e Alessandro Paternesi, e divertenti Sammy Miller and the Congregation. Sempre spettacolari e trascinanti i Funk Off, presenza fissa del festival da diversi anni.