Americani e scandinavi sempre più interessati alla Valle d’Aosta

Si è svolta presso il salone delle manifestazioni di Palazzo Regionale la presentazione dell’analisi dei mercati ritenuti strategici per il turismo della Valle d’Aosta. La presentazione è stata introdotta da Laurent Viérin, assessore regionale al Turismo, che ha ribadito l’importanza strategica di conoscere i dati e la necessità di approfondire le informazioni in possesso dall’ente pubblico anche attraverso la collaborazione con professionalità esterne.

“Si tratta della prima volta in cui viene analizzata la domanda turistica della Valle d’Aosta in moda così approfondito. L’attività è stata possibile grazie ai dati in possesso dall’Amministrazione regionale e dall’incrocio degli stessi con quelli in possesso dalla nostra azienda”, spiega Jean Paul Tournoud, direttore scientifico della ricerca e socio di turismOK.

Dallo studio è emerso che nel 2018 in Valle d’Aosta sono state registrate complessivamente 3,6 milioni di presenze, con una crescita del 14% rispetto al 2012. I principali mercati su cui la Regione Autonoma Valle d’Aosta investe costituiscono circa il 91% delle presenze totali. In media tutti i mercati considerati sono cresciuti ad eccezione della Russia che si è contraddistinta per una decrescita del 35%. Paesi quali Italia, Russia, Belgio e Giappone hanno visto limitare il loro contributo a favore di Scandinavia, Regno Unito, Francia e Svizzera che hanno guadagnato, rispettivamente, almeno 1 punto percentuale. Negli ultimi 6 anni la variazione maggiore a livello assoluto è data dalla Scandinavia con circa 100.000 presenze in più mentre a livello percentuale sono gli Stati Uniti ad aver registrato la crescita più significativa (+131%).

Per quanto concerne gli arrivi nel 2018 sono stati 1,25 milioni, in crescita del 24,1% rispetto al 2012. La loro ripartizione è simile a quella delle presenze anche se non perfettamente in linea. In generale, la permanenza media si attesta intorno a circa 2,9 notti ma da una prima analisi dei singoli mercati emergono alcune differenze. Infatti, se gli ospiti inglesi, mediamente, soggiornano circa 4,9 notti, quelli giapponesi e svizzeri si fermano poco meno di 2 giorni.

Passando allo studio della stagionalità dei flussi turistici emerge come la Valle d’Aosta ospiti il 10% dei turisti nei mesi delle stagioni intermedie mentre l’inverno e l’estate hanno, indicativamente, la stessa percentuale di appeal nelle strutture ricettive (circa 45%), con il periodo estivo leggermente più forte. A livello di comprensori, invece, il Monte Bianco è quello che, in valore assoluto, raccoglie il maggior numero di presenze (oltre 1 milione), seguito da Monte Cervino (circa 700.000) e Monte Rosa (circa 530.000).

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