Il bilancio della stagione turistica invernale in VdA è negativo. I dati forniti dall'assessorato regionale al Turismo indicano che nei mesi di dicembre 2012 e gennaio e febbraio 2013 c'è stato un calo sia degli arrivi (-6%) sia delle presenze (-8%). La crisi sta cambiando il ‘turista tipo’ che trascorre le vacanze in Valle d'Aosta, che parla sempre più lingue straniere e meno l'italiano. I connazionali, che fino al 2010 rappresentavano il 71% degli arrivi, oggi sono diminuiti al 66% mentre gli stranieri che sono passati dal 29 del 2010 al 34% del 2012. In calo anche le presenze italiane con un -18% dal 2010 al 2013, che si contrappone però al trend positivo dei turisti dall'estero che si è interrotto solo in quest'ultima stagione con un -2%.
“Sul fronte dei flussi turistici stranieri – precisa l'assessorato – si registra una lieve flessione (-3% gli arrivi e – 2% le presenze): calano le provenienze più tradizionali (francesi e inglesi) mentre continuano a crescere i flussi provenienti dai mercati più nuovi (Russia, Olanda, Svezia, Norvegia) e dall'estremo Oriente (Giappone e Cina)”.
Il Paese che maggiormente contribuisce al turismo in Valle è il Regno Unito. Tra dicembre 2012 e febbraio 2013 gli inglesi che hanno soggiornato nella regione sono stati 28.512 (163.533 le presenze) con un calo rispetto al 2012 del 9% (-11% per le presenze). Seguono i Russi con 9.290 arrivi e 64.122 presenze e i francesi con 8.679 arrivi (-15%) e 31.069 presenze (-17%). Dalla Cina invece l'aumento esponenziale del 240% degli arrivi (346% delle presenze) corrisponde, in cifre, a 84 unità (363 per le presenze).
Tra le zone più ricercate, quella del Monte Bianco è in testa per arrivi e presenze (rispettivamente 28.010 e 109.594) nonostante un calo del 7% dei primi e del 10% delle seconde. Seguono i comprensori del Monte Cervino (17.818 arrivi e 90.861 presenze,) del Monte Rosa (16.996 e 71.568), della zona di Aosta (15.534 e 56.750) e del comprensorio del Gran Paradiso (10.529 arrivi e 28.885 presenze). All'ultimo posto il comprensorio del Gran San Bernardo, che tra 2013 e 2012 ha subito il calo di afflusso più pesante: -18% per gli arrivi e -14% per le presenze.
Infine, per quanto riguarda le strutture ricettive gli alberghi sono scelti dal 73% dei turisti, perdono 14.659 arrivi (-19%) e 39.338 presenze (-19%). Crollano le RTA, scelte dal 13% dei turisti, che tra 2012 e 2013 hanno visto ridursi di 2.142 unità gli arrivi (-22%) e di 10.097 le presenze (-20%), e vanno ancora peggio i campeggi che devono fare i conti con un -46% degli arrivi (-815) e -40% delle presenze (-4.895).