“Per le grandi imprese che hanno fatto bene al Paese ma hanno utilizzato il fatto di essere italiane nel mondo, la valutazione dell’impatto sociale dev’essere legata a quanto fatto per i beni culturali. Mi aspetto che le grandi aziende facciano a gomitate per legare il loro nome a grandi operazioni di restauro”. É quanto ha affermato Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e del Turismo, durante la presentazione del nuovo impianto di illuminazione realizzato da iGuzzini alla Cappella degli Scrovegni a Padova e la consegna del dossier ‘Padova Urbs picta’ per la candidatura degli affreschi padovani all’Unesco.
“Fa sempre piacere – ha detto – quando un’azienda italiana fa una scelta di intervento a favore della cultura. Io sono arrivato 4 anni fa e mi sono trovato di fronte una sorta di barriera ideologica, per cui sembrava che l’ingresso dei privati nella manutenzione del patrimonio culturale fosse qualcosa di pericoloso: abbiamo cercato di rompere questo tabù con nuove norme a cominciare dall’Art bonus, siamo arrivati a 180 milioni di donazioni e a più di 3.500 donatori. I risultati – ha concluso – sono molto positivi, ma io non sono contento: dobbiamo lavorare molto sul crowdfunding sotto forma di piccole donazioni e dobbiamo fare passi avanti sulle grandi imprese, per arrivare alla cultura anglosassone del giving back che in Italia non c’è ancora”.