No del Tar del Veneto alle limitazioni progressive al passaggio delle grandi navi da crociera davanti a Piazza San Marco e nel Canale della Giudecca stabilite dalla Capitaneria di Porto, in riferimento a quanto deciso nei mesi scorsi dal Comitato Interministeriale. I giudici, infatti, hanno accolto la richiesta di sospensiva chiesta da Venezia Terminal Passeggeri e da un pool di aziende del settore nautico, oltre che dal Comitato Cruise Venice, che avevano presentato ricorso contro lo sbarramento graduale dal transito davanti all'area marciana dei giganti del mare. L'udienza per la trattazione nel merito della questione è stata fissata per il 12 giugno.
Secondo il Tar, anche se le limitazioni intendono dare seguito a quanto previsto dal decreto interministeriale del 2012 (Passera-Clini), non possono considerarsi operative per l'indisponibilità "di praticabili vie di navigazione alternative a quelle vietate". Altra motivazione addotta dal Tar è la mancanza di "un'adeguata attività istruttoria" sui rischi connessi al passaggio delle grandi navi in laguna. Critico è pure il giudizio sulle direttive del ministro Lupi per la gestione del periodo transitorio, alle quali vengono imputati i "medesimi difetti di genericità e indeterminatezza" dell'ordinanza della Capitaneria.
Duro il giudizio di Ilaria Borletti, sottosegretario al ministero dei Beni Culturali, secondo la quale siamo davanti a "un fatto grave per il presente ma soprattutto per il futuro della città di Venezia" e di Green Italy, che giudica il pronunciamento "una sconcertante vittoria di una potente lobby che grazie ad una discutibilissima decisione del tribunale è in grado di continuare ad anteporre le pretese delle compagnie crocieristiche alla difesa dell'interesse generale di Venezia e dei veneziani".
Soddisfatta, di contro, Venezia Terminal Passeggeri, secondo cui viene confermata "la validità delle tesi da sempre sostenute circa l'inesistenza di pericolosità o di danni dovuti alla circolazione della navi in laguna". Sul futuro che attende la città non ha dubbi l'Autorità portuale di Venezia: “La decisione del Tar non può, né deve, assolutamente distrarci, o peggio fermarci, dal voler trovare e realizzare entro il 2016 – commenta – la via d'acqua alternativa per raggiungere la Marittima e ovviare al passaggio davanti S. Marco".