Chiude i battenti per sempre, l’Osteria senz’oste, una stanzetta in un rustico sulle colline trevigiane del Prosecco, dove chiunque poteva entrare, mangiare una fetta di salame e bere un bicchiere di bianco lasciando ciò che credeva. “E’ stata una decisione – ha detto Cesare De Stefani all’ANSA – che stava maturando negli ultimi mesi, ma è esplosa lo scorso sabato mattina, quando nel riordinare la stanzetta e riportare ciò che era stato abbondantemente consumato la sera prima, all’apertura del salvadanaio, ho trovato 1 euro e 25 centesimi”.
De Stefani l’ha considerato un gesto di disprezzo, l’ultimo di una serie da quando l’ufficio delle entrate di Montebelluna (Treviso) l’aveva sanzionato con 62mila euro dopo aver preso a parametro gli incassi di un locale ‘simile’ nel trevigiano, che in realtà non esiste. Negli anni l’osteria era quasi una tappa obbligata per i turisti che s’avventuravano nella patria del Cartizze. Quanto versavano liberamente non era sempre congruo, ma per l’imprenditore poteva starci. Almeno finchè non se ne è accorto anche il fisco.