“Sperimenteremo a Venezia il numero chiuso, saremo i primi al mondo a fare questa cosa. Si dovrà fare una prenotazione: chi vorrà venire solo per un giorno a fare una gita, in quelle che considereremo da bollino nero come Pasqua o a primavera, dovrà prenotarsi su un sito dedicato e pagare 5 euro. In questo modo speriamo di sconsigliare qualcuno a venire in quei giorni specifici. La sperimentazione inizierà
il prossimo anno, ci saranno varchi dedicati ai turisti e altri per i veneziani e per i lavoratori. Chi avrà una prenotazione alberghiera avrà un Qr dedicato”. Lo ha detto il sindaco Luigi Brugnaro all’ assemblea Anci.
“Non siamo contro il turismo perché fa muovere l’economia anche verso l’export e credo sia una delle grandi scommesse per il futuro. Il turismo non è solo quello con la macchina fotografica. Chi si innamora dei nostri prodotti e della nostra cultura ma anche dei prodotti commerciali ed industriali poi li richiede nel proprio paese d’origine”, ha aggiunto Brugnaro.
Per il numero chiuso “penso a chi in un giorno di brutto tempo vuole andare al mare e cambia idea all’ultimo decidendo di fare una gita a Venezia magari in una data affollata”.
Turismo, Daniela Santanchè.
“Dobbiamo anche fare delle alternative sulle offerte turistiche, che non sono solo le città d’arte, per scoprire l’Italia più nascosta, quella dei 5.600 borghi, bisogna lavorare sulle offerte turistiche, il numero chiuso onestamente credo sia la soluzione più semplice, ma non credo sia quella migliore”, ribadisce il ministro.