Da agosto a Venezia si entra con prenotazione, dal 2023 contributo di accesso?

Venezia avvierà un sistema di regolamentazione dei flussi di viaggiatori, che partirà in via sperimentale ad agosto, e sarà effettivo dal 16 gennaio 2023, quando l’accesso nella città storica sarà disciplinato da un contributo. Sarà una manovra a tenaglia, perchè grazie al dl aiuti presentato dal Pd e approvato la scorsa notte è arrivato anche  lo stop agli affitti ‘selvaggi’, stanze e appartamenti approntati per cavalcare l’onda lunga del turismo più low e tolti, di fatto, alla residenzialità cittadina.
“La città non sarà mai chiusa”, ripete l’assessore comunale al turismo, Simone Venturini, nel presentare le nuove misure. La prima fase del contributo di accesso si aprirà l’1 agosto: riguarderà la sola prenotazione della visita alla città e sarà slegata dal pagamento di una tassa. L’idea dell’amministrazione municipale è quella di garantire degli sconti, degli incentivi economici, per spostarsi all’interno di Venezia con i mezzi pubblici sull’acqua, ma anche per accedere ai musei o prenotare la propria visita con un anticipo di 30 giorni.
In particolare, “chi è senza Carta Venezia (la card per usufruire dei servizi di mobilità cittadina), potrà acquistare i biglietti del trasporto pubblico usando le stesse tariffe in vigore oggi, rispetto a quelle nuove, aumentate, che partiranno dall’1 settembre”, spiega l’assessore al bilancio, Michele Zuin.
Entrerà invece in vigore a gennaio il pagamento del contributo di accesso, indipendentemente dal mezzo di trasporto con il quale si giungerà in città. Gli ingressi saranno regolati con una piattaforma multi-canale e multi-lingua, tramite la quale si potrà ottenere il titolo, ad esempio sottoforma di Qr-code. Più in anticipo sarà prenotato l’accesso e minore sarà la tariffa da pagare. Come spiegato dall’amministrazione municipale, il tributo sarà applicato in via alternativa all’imposta di soggiorno, e quindi in particolare ai turisti e avventori ‘mordi e fuggi’  che non pernottano in laguna, con specifiche esenzioni: oltre ai residenti all’interno del Comune, non dovrà pagare chi lavora in città, studenti che frequentano scuole, proprietari di immobili, volontari e forze dell’ordine. Entro una certa soglia di presenze, non ancora fissata, saranno esentati dal pagamento, ma non dalla prenotazione, i residenti nella Città Metropolitana e nell’intero territorio regionale.
Fissata la regola generale, si sta già studiando il sistema di controlli da mettere in campo per verificare l’effettivo pagamento del tributo. Di certo saranno effettuati da remoto, sulla base delle autocertificazioni compilate dai turisti in fase di prenotazione, ma anche tra campi e calli, con una ventina di controllori che saranno sguinzagliati in stazione anche nelle isole minori, e potranno, in caso di irregolarità, elevare sanzioni da 50 a 300 euro.
Grazie all’emendamento inserito nel dl aiuti il Comune potrà invece individuare, “con particolare riguardo al centro storico e alle isole”, i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve. Le disposizioni terranno conto “della funzione di integrazione al reddito della locazione breve” per chi affitta un’unica abitazione. L’obiettivo, è favorire gli affitti di lunga durata, la residenzialità nel centro storico tutelando il patrimonio storico-artistico e ambientale della città.
“Il turismo è una risorsa fondamentale per Venezia, che crea tanti posti di lavoro, ma i flussi vanno regolati e regolamentati per trovare un equilibrio tra chi ci vive e chi viene a visitarla, e salvaguardare così l’identità della nostra città – dice il sindaco Luigi Brugnaro – Abbiamo contribuito e sostenuto fortemente la stesura del testo di questo emendamento proprio perché è all’Amministrazione Comunale che viene affidata questa grande responsabilità”.

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