giovedì, 19 Dicembre 2024

Tassa di soggiorno, anche Palermo pensa a introdurla

Abbonato: ricavati andrebbero a settore turistico. Perplessi Federalbergi e Confindustria

La tassa da soggiorno è una tentazione anche per il Comune di Palermo. “C'è uno schema di regolamento allo studio – ha spiegato Luciano Abbonato, assessore comunale al Bilancio – La competenza in tale materia è spezzettata tra gli assessorati al Turismo, alle Attività produttive e al Bilancio.  Intanto, si sta lavorando alla bozza – ha aggiunto – Vorrei inserirla nel bilancio del 2013 in modo che il prossimo anno venga introdotta anche a Palermo come nelle altre grandi città turistiche”. Attualmente non c’è ancora alcuna stima sul gettito che le casse del Comune di Palermo potrebbero ottenere dall’introduzione della tassa. “Ma – ha sottolineato Abbonato –  le risorse dovranno essere usate per offrire nuovi servizi e realizzare investimenti nel settore turistico”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Leoluca Orlando, sindaco della città, che si dice “favorevole all'introduzione della tassa di soggiorno, purché gli introiti siano utilizzati per la promozione del turismo, valore aggiunto per la città. Dovrà essere realizzata – ha aggiunto Orlando – concordandola con le categorie produttive”. "il provvedimento dell’imposta di soggiorno, potrebbe risultare illegittimo in quanto non si è provveduto a riunire la Conferenza Stato Città, così come previsto dalla normativa vigente – ha spiegato Toti Piscopo, presidente della Sezione Alberghi e Turismo di Confindustria Palermo –  e comunque abbiamo manifestato al Sindaco Orlando e all'Assessore Giambrone  la necessità di sostenere la competitività e la sostenibilità dell’industria turistica a Palermo che già soffre non solo per la crisi economica ma anche per le dissennate scelte politiche del passato in controtendenza rispetto alla volontà delle categorie produttive.Non è più tempo di balzelli ma di una progettualità complessiva valida per la costruzione di un prodotto turistico più corrispondente alle esigenze del mercato, rispettoso di chiare strategie di comunicazione e marketing  e coerente con una programmazione codificata. Azione che va sviluppata nell'ambito di un'alleanza strategica con le categorie produttive, così come abbiamo proposto nel nostro "Progetto di straordinaria normalità". “Noi non siamo favorevoli alla sua introduzione – ha detto dice Nicola Farruggio, presidente Federalberghi Palermo – perché l'ennesimo balzello rischia di essere un boomerang per un comparto già in grosse difficoltà. Le presenze dal 2008 ad oggi sono calate del 30% – ha aggiunto – una contrazione che si è tradotta non solo in un calo del fatturato del 30%, con alberghi costretti ad offerte anticrisi per attrarre gli ospiti, ma anche in un drastico taglio dei livelli occupazionali, che nell'ultimo anno è stato pari al 40%. Assistiamo ad un continuo ricorso alla cassa integrazione e gli hotel sono diventati sempre più improduttivi”.

 

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