venerdì, 20 Dicembre 2024

Artù conclude la ‘sua’ settimana tra Forecasts e Advanced Training

Oggi l’ultimo dei due appuntamenti formativi, ieri il convegno con speaker internazionali

Si conclude oggi con il secondo appuntamento, il primo si è svolto lunedì 19 novembre, il corso  dell'Advanced Training promosso da Artù, associazione ricercatori turismo. Tra gli argomenti trattati le previsioni turistiche mondiali e, in particolare, i flussi turistici dal Brasile verso l'Italia, passati, attuali e futuri. Accanto alle due giornate di formazione, si è svolto ieri, sempre a Villa Igiea, il convegno "Tourism Forecasts: strategie oltre la crisi". Tutti concordi i relatori sulle potenzialità del turismo, la cui crescita proseguirà a ritmi sostenuti anche nei prossimi anni.
"La crescita turistica – ha spiegato Alain Duperays, responsabile dell'Unità Turismo dell'OCSE – continuerà nei prossimi anni ma andrà molto più lentamente di ora tranne che nei paesi cosiddetti met (Brasile, Cina, India, Sudafrica e Russia). La sfida di oggi è rimanere competitivi nei prossimi 10 anni considerato che la manodopera ha un costo diverso nelle varie zone del mondo e che alcune destinazioni non sono più alla moda, come ad esempio alcuni resort invernali in Francia, e dunque servono investitori privati per ammodernare questo tipo di strutture".
E sempre in ambito globale si inserisce l’intervento di Tahiyya Jurdine, research analyst di Euromonitor International: "Nel 2011 la disoccupazione globale è cresciuta del 19% e questo fattore ha fatto sì che diminuisse anche la spesa dedicata ai viaggi. Ma non è solo il fattore economico a condizionare il sistema: basti pensare agli eventi politici che nel 2011 hanno fatto crollare il turismo in Medio Oriente".
Più focalizzati sull’Italia gli interventi di Giorgio Palmucci, presidente Aica e Gabriele Burgio, presidente Alpitour.
"Il turismo – ha detto Palmucci – è previsto in crescita nel mondo, questo ci fa ben sperare anche se l'Italia nel 2012 è il Paese con il calo maggiore a livello di pil prodotto dal turismo dopo la Grecia. Un calo dovuto anche alla perdita di domanda interna e della spesa degli italiani".
Burgio ha invece ricordato come l'Italia abbia perso quote di mercato nel turismo negli ultimi anni “anche se per gli stranieri rimane al top come paese da visitare almeno una volta nella vita. Il problema – ha concluso è che si è perso interesse per l'Italia per la scarsa qualità delle infrastrutture e per i prezzi alti. Le vacanze in Italia sono le più care di tutti. Sono dunque sorte nuove destinazioni mare come Tunisia, Egitto e Turchia subito molto competitive per l'ottimo rapporto prezzo-qualità".   

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