venerdì, 20 Dicembre 2024

Il Grande Cretto di Gibellina diventa una mostra al Museo Riso

In occasione del centenario della nascita di Alberto Burri, la Regione Siciliana, il Comune di Gibellina in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha deciso di completare il Grande Cretto a Gibellina, opera senza eguali nel panorama artistico internazionale e di ridare dignità alla parte già realizzata dall’artista. Per l’occasione, il Museo Riso di Palermo ospiterà dal 25 luglio al 15 settembre la mostra monografica “Burri e i Cretti”, riaprendo il primo piano del museo, che è stato oggetto di un attento progetto di riqualificazione realizzato con fondi europei.

Il Cretto di Gibellina infatti non è l’unica opera del genere del grande maestro umbro. Burri si applica ai Cretti a partire dai primi anni Settanta e sino al 1976. Sono superfici che ricordano le fessurazioni delle terre argillose, quando la siccità raggiunge il suo apice. Giunge a realizzare opere decisamente monumentali come i Cretti per i musei di Capodimonte e di Los Angeles.

Ma l’apice lo raggiunge quando decide di creare un enorme sudario sul vecchio abitato di Gibellina, distrutto dal terremoto nel 1968. Il Grande Cretto di Gibellina, diviene una delle più grandi, ma anche simboliche opere, di Land Art mai realizzate. I lavori per il Grande Cretto furono avviati nel 1985 e interrotti nel 1989. Si era giunti alla copertura di circa 65 mila mq. a fronte degli 85 mila previsti. Il progetto di Burri nelle sue forme riporta la dimensione, le strade, i rilievi della città. Esattamente come un sudario riporta le forme del corpo che avvolge. Le fessure sagomate dal cemento dell’opera ripercorrono le strade e le piazze della vecchia Gibellina, congelandone per sempre non solo la forma ma anche la memoria. E ora si è deciso di completare questa opera.

“La coincidenza del progetto di completamento del Cretto e l’avvio del progetto di restauro curato dal Museo Riso, che accoglie la mostra – afferma il direttore del Riso Valeria Li Vigni – sono segnali di una nuova attenzione per il Contemporaneo in Sicilia. Sono testimonianza delle attività legate alla valorizzazione della Rete del Contemporaneo che è attivamente promossa dal nostro Museo e sono anche occasioni di approfondimento in un settore di grande interesse qual è quello del restauro del Contemporaneo”. 

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