sabato, 23 Novembre 2024

Amadeus: entro il 2020 il low cost tradizionale diventerà ibrido

L’espansione del mercato dei viaggi low cost rappresenta il trend più significativo previsto per la prossima decade e ne porta con sé alcuni di grande importanza come la convergenza con il mondo dei viaggi business verso un nuovo modello ibrido. 

“L’attuale dicotomia che vede i costi contrapporsi ai servizi come elemento differenziante fra il modello low cost e quello delle compagnie tradizionali sta assistendo a una mutazione  -commenta Francesca Benati, ad e dg di Amadeus Italia – e il motivo risiede nelle nuove condizioni di mercato e nei trend che prevediamo per la prossima decade. Il mondo dei viaggi economici sta assistendo a una crescente convergenza con quello business, considerato che sempre più aziende in seguito alla spending review forzata negli ultimi 5-10 anni, scelgono di imbarcare i propri manager su rotte gestite dalle compagnie economiche, secondo il report di Amadeus commissionato all’istituto Oxford Economics dal titolo Shaping the Future of Travel.”

Il settore low cost accoglie il 33% dei passeggeri mondiali, una percentuale che secondo la ricerca Enac e di Amadeus Travel Intelligence sale fino al 48% di quelli in Europa, che si configura come il mercato più attivo contando 250 milioni di passeggeri ogni anno.

Cifre destinate a crescere in amadeus.com maniera consistente da oggi al 2020. Aggregando i dati di crescita delle principali compagnie low cost mondiali, si ottiene la previsione di un aumento annuale del 10% dal 2014 al 2020.

Guardando al mercato italiano, il 46% dei passeggeri italiani sceglie voli economici. Nel nostro Paese, la lista delle compagnie principali vede Ryanair come leader di mercato, un’azienda capace di imbarcare più di 26 milioni di persone solamente nel 2014, oltre la maggioranza dei 51 milioni che hanno viaggiato low cost dall’Italia nell’anno.

“Il contenimento dei costi è prioritario, ma ancor più importante riuscire a realizzare dei programmi pensati specificamente per il viaggiatore business, ovvero programmi che abbiano al proprio interno un’offerta pensata per un target diverso da quello leisure: dai servizi ancillari, alla presenza degli aeromobili in aeroporti centrali, da un più evoluto customer service sino a un ripensamento del brand in un’ottima trasversale sino a una distribuzione dei contenuti davvero multi-canale. In questo senso, il viaggiatore d’affari può essere considerato come la chiave di volta del settore low cost per i prossimi anni”, dice Tommaso Vincenzetti, Marketing and Business Development Director di Amadeus.

Assecondare questi trend significa prevedere nella propria offerta una serie di accorgimenti destinati ad una ottimale accoglienza del target business. Ecco dunque le tre regole che Amadeus suggerisce per spingere i profitti e andare incontro alla crescente e domanda.

Segmentare il target per offrire servizi personalizzati e fidelizzare i clienti high spender: oltre al tradizionale viaggiatore delle compagnie low cost, si affaccia un altro tipo proveniente dal mondo delle aziende, così come i liberi professionisti.

Offrire opportunità di personalizzazione del viaggio osservando i big data e con le tecnologie web: l’ingresso nel mercato di un grande numero di nuovi viaggiatori della classe media dalle economie emergenti nei prossimi 10 anni offrirà interessanti opportunità per le compagnie che operano voli low cost.

Considerare costi e benefici di un’offerta oltreoceano: i viaggi low cost stanno acquisendo una quota di mercato sempre più consistente in ogni parte del mondo. Laddove l’Europa imbarca 250 milioni di viaggiatori, il Nord America ne conta 173 milioni, seguita dall’Asia, una regione che cresce all’impressionante ritmo medio di 150% passeggeri in più negli ultimi 5 anni. 

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