sabato, 23 Novembre 2024

Bomba quasi certa sull’aereo russo, è allarme negli scali egiziani

Si rafforza la tesi dell’attentato terrorista sulla sciagura dell’aereo russo precipitato in Sinai il 31 ottobre scorso, come sospettano Londra e Washington e ora anche Israele dopo che fonti anonime della Commissione si erano dette sicure al 90% della presenza di un ordigno. E mentre procede l’inchiesta ufficiale sulla tragedia costata la vita a 224 persone, da Dubai funzionari dell’Airbus si dicono “certi della sicurezza degli aerei A321, incluso quello che si è schiantato in Egitto”.  

Intanto, le cancellerie occidentali chiedono più stretti controlli negli scali egiziani, inviando dei tecnici, ma sulle falle allo scalo di Sharm Il Cairo contrattacca. “L’Egitto è capace di gestire i propri aeroporti e coopera con i suoi partner nell’ambito della propria sovranità nazionale – ha affermato il ministro degli Esteri Sameh Shoukry – e non ha bisogno di tutele o di supervisioni da parte di chiunque altro”.

Sulla stessa linea fonti del ministero dell’Aviazione civile egiziano che hanno annunciato di avere “visionato le registrazioni delle telecamere dello scalo di Sharm che hanno ripreso le ore ed i momenti precedenti alla partenza dell’Airbus, confermando che gli agenti hanno svolto il loro compito controllando tutti i bagagli”. Le stesse fonti hanno precisato che le “registrazioni mostrano che gli agenti hanno effettuato controlli sul piano tecnico e della sicurezza” e che “non è stato commesso alcun errore dai funzionari dell’aeroporto che possa spiegare la sciagura”. 

Intanto anche l’amministrazione Usa ha lanciato un nuovo allarme sicurezza per i propri aeroporti, chiedendo di rafforzare i controlli sul personale degli scali che ha accesso libero in zone senza sorveglianza. Si tratta di oltre 900 mila dipendenti in più di 450 aeroporti nel Paese. 

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