In controtendenza rispetto a quanto avviene in tutta Italia, non aumentano i visitatori nei musei siciliani che però fanno registrare un incasso maggiore rispetto agli anni precedenti grazie soprattutto all’abolizione dei biglietti gratuiti, in passato riservati agli over 65.
Finora i dati definiti non ci sono ancora, manca il dato di dicembre e in alcuni casi quello di novembre, ma dai primi risultati parziali sembrerebbe che i pensionati, oltre ad aver adottato i nipoti, hanno contribuito a rimpinguare le casse dei siti culturali dell’Isola.
“Nel 2015 – spiega l’assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio al Giornale d Sicilia – abbiamo già incassato oltre 19,7 milioni di euro di euro contro i 19,1 milioni per tutto il 2014 e i 16,1 del 2013. Un risultato che fa ben sperare anche alla luce delle aperture dei nuovi siti che arriveranno nel 2016”. Come l’apertura a regime del Villino Florio a Palermo e del Museo interdisciplinare regionale di Messina prevista entro l’estate.
Un risultato che pur nella sua positività mette alla luce ancora i grandi limiti legati alla fruizione produttiva dei musei siciliani che, privi di adeguate azioni a supporto della commercializzazione, non riescono a incrementare il numero dei visitatori, come drammaticamente viene rilevato a Marianopoli, dove neanche con il biglietto gratis per tutti si è raggiunto il tetto dei mille visitatori, e ancora alla Villa Romana di Patti e all’area archeologica di Termini Imerese, che non riescono ancora a decollare.
Inversamente, la hit parade dei siti più gettonati è guidata dal Teatro greco romano di Taormina con quattro milioni 492 mila euro a fronte di quasi 676 mila ingressi, seguito dalla Valle dei Templi di Agrigento e dall’area archeologica di Siracusa. In calo invece la Villa Romana del casale di Piazza Armerina. Piccolo record anche per il Chiostro di Monreale mentre nel capoluogo crescono San Giovanni degli Eremiti e il Castello della Zisa. Nel ragusano, l’area archeologica di Cava d’Ispica i ticket omaggio sono invariati ma sono cresciute le presenze.