sabato, 23 Novembre 2024

Roma attende la fine dei lavori di recupero del Circo Massimo

Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario di Roma Capitale, ha effettuato un sopralluogo al cantiere del Circo Massimo insieme a Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, “in vista dell’imminente termine dei lavori di riqualificazione ambientale dell’area per il recupero del monumento nei suoi valori archeologici, storici e paesaggistici e all’ottimizzazione dell’accessibilità e della fruibilità dell’intera area”. 

“I lavori, condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il contributo tecnico di Zetema Progetto Cultura, hanno restituito un nuovo profilo e una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona scavata, relativa cioè all’emiciclo, attraverso operazioni di restauro delle strutture e di riqualificazione generale – spiega la sovrintendenza – I margini dell’area archeologica sono stati ridefiniti e, in collaborazione con l’Ufficio Città Storica, provvisti di idonea recinzione di forma semicircolare in corrispondenza dell’emiciclo, seguendo il perimetro della costruzione romana fino all’inizio della spina, ossia della struttura rettilinea che divideva la pista centralmente”.    

Si è poi intervenuti per la realizzazione di una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area, la riqualificazione degli spazi pubblici adiacenti all’area strettamente archeologica e la sistemazione dell’area a verde esterna al recinto archeologico. L’obiettivo della valorizzazione – continua la sovrintendenza – è stato perseguito attraverso la realizzazione di nuovi accessi, di sistemazioni planimetriche e morfologiche e interventi per il contenimento del terreno, nuovi percorsi di visita e relativi impianti di illuminazione collegati con essi. Per restituire visibilità alle strutture archeologiche e ripristinare il continuum spaziale tra le diverse quote, raccordandole, sono stati realizzati due piani inclinati che permettono di superare gradualmente il dislivello oggi presente tra il livello dell’area verde, di libera fruizione, e quella del recinto archeologico”. 

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