Non è solo il pareggio di bilancio, ma anche il profitto l’obiettivo per il 2017 di Alitalia. Lo confermano, anche alla luce dell’andamento dei primi mesi del 2016, i vertici della compagnia, assicurando che i risultati sono in linea con il Piano industriale e con le previsioni, che la compagnia è tornata al livello delle concorrenti europee e che ora possiede tutti gli strumenti per primeggiare. L’occasione per fare il punto è stato l’evento per presentare le nuove divise e la nuova campagna pubblicitaria (su cui sono stati investiti 20 milioni).
“Nell’agosto 2014 Alitalia era in fortissima difficoltà, l’accordo con Etihad è stato non importante ma decisivo per la sua sopravvivenza”, ha detto il presidente Luca Cordero di Montezemolo, che ha sottolineato i passi avanti fatti in questi mesi (dallo spirito di squadra alle nuove rotte, dal miglioramento degli aerei e dei servizi agli investimenti – 400 milioni quest’anno), ma ha anche ammesso come davanti ci sia ancora “tanto cammino” (tra le cose da fare, secondo il presidente, quella di rendere la compagnia “sempre più internazionale”).
Un percorso che l’ad Cramer Ball vuole fare spingendo sull’acceleratore (“la mia parola preferita è velocemente”) e sfruttando la partnership con Etihad (“è una grande opportunità”).
Per quanto riguarda le rotte, Alitalia continuerà a chiudere quelle non redditizie, mentre studia nuove opportunità (ad esempio in Nord America) sul lungo raggio. “Vogliamo fare di Alitalia una compagnia di prim’ordine”, ha detto il vice presidente e numero uno di Etihad James Hogan, che ha assicurato anche che non c’è bisogno di nuovi fondi e ha indicato una nuova sfida, dopo quella di fare un’aviolinea ‘sexy’, di fare di Alitalia una compagnia ‘smart’.