sabato, 23 Novembre 2024

I voli del futuro potrebbero fare base anche in Italia

L’Italia in prima fila in Europa per essere protagonista del futuro dei voli commerciali: in un futuro non troppo lontano potrebbe accogliere uno spazioporto per i voli suborbitali, capaci di collegare Roma e New York in un’ora, utili per condurre test tecnologici e scientifici, o ancora per fare da apripista al turismo spaziale.   

Ad aprire la via è il memorandum di cooperazione firmato a Roma dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, e dal vicedirettore generale dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), Benedetto Marasà, con George Nield, direttore associato per il Trasporto spaziale commerciale dell’Agenzia federale degli Stati Uniti per l’Aviazione (Faa).   

“Impossibile prevedere i tempi per realizzare uno spazioporto in Italia, potrebbero essere necessari da 3 a 5 anni: tutto dipende dal sistema di reazioni a livello politico, tecnologico e dell’industria capaci di porre l’attenzione su questo tema”, ha detto Battiston.

“Abbiamo identificato due o tre possibili siti nel Centro e nel Sud Italia”, ha sottolineato Vincenzo Giorgio, amministratore delegato della Altec, la società nata dalla collaborazione fra Thales Alenia Space (Thales-Leonardo Finmeccanica) e Asi.   

Si apre così anche per il nostro Paese la prospettiva di essere fra i protagonisti di un settore con un volume di affari per miliardi di dollari. Per Marasà innanzitutto è necessario trovare un’intesa a livello di regolamenti: “insieme alla Faa e all’Asi ci incontreremo per adeguare regole comuni”. E’ il primo passo per collaborare con i privati attivi in questo campo molti dei quali hanno già contratti con la Nasa, come Virgin Galactic, Blue Origine, Bigalow, Space X, Orbital Atk. 

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