I rappresentanti sindacali dei 13.500 macchinisti di United Airlines – una delle principali compagnie aeree statunitensi – hanno raggiunto un accordo con la società accettando di vedere ridotto lo stipendio dei propri assistiti all’ interno del piano di taglio dei costi approntato dal’ azienda per evitare il rischio di una bancarotta. L’ intesa – come spiegato dal portavoce di United Airlines,
Jeff Green – è stata raggiunta nelle prime ore di lunedì mattina, ma il voto definitivo è atteso solo il prossimo giovedì. Il patto tra macchinisti e United Airlines – su cui non è stato fornito alcun ragguaglio – giunge dopo la rottura tra le parti avvenuta lo scorso venerdì, quando l’ Associazione Internazionale dei Macchinisti aveva rifiutato la riduzione dei salari dei suoi aderenti – stimata in circa 700 milioni di dollari complessivi – differenziandosi dalle categorie dei piloti e dei controllori di volo che – nelle scorse settimane – avevano invece accettato di vedere ridotte le proprie buste
paga. Il piano di riorganizzazione aziendale avanzato da United Airlines – basato su una forte taglio al costo del lavoro – rientra nel tentativo della stessa United di spuntare un prestito da 1,8 miliardi di dollari da parte dell’ Ente governativo creato dall’ amministrazione Bush all’ indomani degli attacchi terroristici dell’ 11 settembre per aiutare le compagnie aeree americane già fiaccate da una difficile
congiuntura.
