sabato, 20 Luglio 2024

Iata, traffico in ripresa a giugno

Il calo è stato ridotto dal 21 all’11,8%

Giro di boa in giugno per il traffico aereo internazionale che riprende quota riducendo il calo a 11,8% rispetto allo stesso mese del 2002. Lo rileva la Iata (International air transport association) che raggruppa circa 200 compagnie aeree. Resta alto il calo del traffico per i vettori asiatici che a causa della Sars hanno registrato la peggiore performance con una caduta del 35,8%. Comunque, sottolinea la Iata, i dati mostrano un considerevole miglioramento rispetto a quelli rilevati in maggio quando la contrazione era stata del 21% a livello internazionale e del 55% per quanto riguarda l’area asiatica. Nella prima metà del 2003, il traffico passeggeri è stato inferiore del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2002. In particolare, la Iata rileva che le compagnie del nord America e asiatiche hanno visto una caduta del traffico rispettivamente dell’11,1% e del 15,6% mentre il movimento in Europa, da gennaio a giugno, è calato dell’1,1%. Di segno opposto il traffico aereo del Sud America e del Medio Oriente, cresciuto rispettivamente del 9,3% e del 5% nello stesso periodo. Quanto al traffico cargo, Iata rileva che nella prima metà del 2003 c’è stata una crescita globale del 7,3%. ”L’industria ha fatto il giro di boa in giugno – ha osservato l’amministratore delegato e direttore generale della Iata, Gianni Bisignani – Anche se siamo ancora ben al di sotto dei livelli dello stesso periodo dell’anno scorso, i passeggeri stanno tornando a viaggiare. Ci aspettiamo – ha detto ancora – che la ripresa sarà ancora maggiore in luglio e agosto” in concomitanza con le vacanze estive. Secondo Bisignani, ”il peggio è passato ma la strada della ripresa sarà ancora lunga” e il controllo dei costi ”deve essere la migliore
pratica fatta in modo automatico dalle compagnie aeree. Recuperare tornando ai livelli di gennaio 2003 o anche di gennaio 2001 non è sufficiente perché lascerebbe l’industria in uno stato di vulnerabilità rispetto ad una nuova crisi come è stato per la Sars, l’Iraq e altre crisi recenti. Ci stiamo avviando verso una situazione – ha concluso Bisignani – in cui le crisi per la nostra industria non sono un evento straordinario ma fanno parte del ciclo commerciale e per questo occorre attrezzarsi”.

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