sabato, 20 Luglio 2024

Turismo congressuale, l’Italia cede il passo nel 2002

Superati dalla Spagna a causa di una flessione del 10%

Calato il numero dei congressi internazionali in Italia nel 2002: la flessione è del 10,38%. Nel 2001 furono 414, lo scorso anno sono stati 371. Ciò fa perdere al Paese anche un posto nella classifica delle nazioni che ospitano meeting internazionali scivolando dalla quinta alla sesta posizione: l’ Italia è scavalcata dalla Spagna (era sesta) che ha registrato un incremento del 13,2%. Le nazioni leader restano Usa, Francia (era terza, -5,8% da 600 a 565) e Gran Bretagna (era seconda, 17,8% da 615 a 505). L’ Europa perde complessivamente il 3%. I dati, forniti dall’ Uai, sono stati resi noti per la prima volta a Firenze in occasione della presentazione della diciannovesima edizione della Borsa del turismo congressuale che si svolgerà nel capoluogo toscano, alla Fortezza da Basso di Firenze, dal 2 al 4 dicembre prossimi. Roma ha segnato un -6,17% passando dall’ organizzazione di 81 meeting internazionali nel 2001 a 76 nel 2002. Ciò rappresenta per la capitale anche una perdita di posizione nella classifica mondiale delle città che ospitano questo tipo di eventi: da quindicesima a diciottesima. Da questo ranking escono Sorrento e Verona, mentre entrano per la prima volta Padova e Pisa rispettivamente con 12 e 5 meeting nel 2002. Ma il boom lo fa registrare Genova con un +68,5% passando da 5 a 15 incontri. Segno positivo anche per Firenze (3%) da 32 a 33, ma la crescita del capoluogo toscano non è sufficiente a sostenerlo in classifica: passa dalla cinquantesima alla cinquantaduesima posizione. Dall’ elenco escono Trieste, Venezia e Milano. Nel mondo, nel 2002, sono stati 9.124 i congressi internazionali con un calo dell’ 1,4% rispetto all’anno precedente, dovuto ai cali in Europa, America e nella zona Australasia-Pacifico.

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